Cronaca

Entra in un negozio di Civitanova e ruba un token, poi aggredisce il proprietario: condannata

Cinque anni e sei mesi è la pena inflitta a una tunisina di 41 anni per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. La vicenda risale al 21 maggio del 2019

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Era entrata in un negozio chiedendo di fare una telefonata, poi era accaduto l’inimmaginabile: aveva rubato un token bancario, poi si era scagliata contro il proprietario aggredendolo con calci e pugni e all’arrivo della polizia aveva minacciato gli agenti cercando di colpirli con calci, pugni e sputi. Questa mattina i giudici del collegio del Tribunale di Macerata presieduto da Roberto Evangelisti hanno condannato una tunisina di 41 anni a cinque anni e sei mesi di reclusione. Era accusata di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

La vicenda risale al 21 maggio del 2019 quando la donna entrò in un negozio di Civitanova chiedendo di fare una telefonata. Al telefono però i toni si fecero accesi nel giro di poco e nel mentre la 41enne sottrasse un token (il dispositivo utilizzato per l’accesso e l’identificazione nei servizi di internet banking) poggiato sul bancone. Il proprietario però se ne accorse e senza pensarci su intervenne per riprendersi ciò che era suo, ma la donna reagì sferrando calci e pugni e prendendo l’uomo per il collo. Qualcuno ebbe la prontezza di chiamare la polizia e nel giro di pochissimo una pattuglia della Volante del locale commissariato raggiunse il posto segnalato. La tunisina però, invece di abbassare i toni, si scagliò anche contro gli agenti: «Vi faccio vedere io. Ve la faccio pagare», aveva urlato cercando di colpirli e di sputargli addosso.

Alla fine il proprietario del token fu costretto a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso che gli diagnosticarono un trauma contusivo alla colonna cervicale e a un gomito per una prognosi di otto giorni. La tunisina invece è finita sotto processo, appunto, per i reati di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Oggi la discussione e la sentenza di condanna emessa dai giudici in composizione collegiale che hanno condiviso la richiesta formulata dal pubblico ministero Rosanna Buccini.