FANO – Simulavano furti alle slot machine ed intanto le alleggerivano trafugando i contanti presenti all’interno. Protagonisti della vicenda la titolare dell’esercizio ed il suo convivente. I due hanno denunciato negli ultimi mesi cinque furti con scasso a danno delle slot e delle macchine cambiavalute ma i sopralluoghi svolti dalla polizia nel bar hanno svelato una realtà ben diversa rispetto le presunte incursioni dei ladri.
Durante le indagini gli agenti avrebbero notato in diverse occasioni la presenza di persone dopo l’orario di chiusura: una circostanza che ha insospettito non poco le autorità e che ha permesso di far emergere ben presto la verità: erano gli stessi proprietari a manomettere gli apparecchi e sottrarre il denaro contenuto nelle slot machine fornite in locazione al locale da alcune aziende. Secondo l’accusa, il gruppo, di cui facevano parte anche altre due persone, avrebbe prelevato nel tempo 15mila euro, cambiando per tre volte il fornitore degli apparecchi per il gioco d’azzardo legalizzato. I quattro sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per i reati di furto aggravato, appropriazione indebita e falso.
L’operazione rientra nella task force messa in atto negli ultimi giorni da parte del personale della Polizia di Stato, in servizio presso il Commissariato di Fano, al fine di contrastare i reati predatori sul territorio. Tali controlli hanno portato ad altre tre denunce.
Nel corso di ulteriori verifiche effettuate nei pressi del quartiere di Sant’Orso, è stata rintracciata una donna di etnia Rom, già nota alle Forze di Polizia. Sospettando che la predetta si trovasse in zona per pianificare dei furti, i poliziotti hanno effettuato degli ulteriori accertamenti, dai quali sono emersi degli elementi indiziari a suo carico in merito al suo coinvolgimento in un furto con destrezza avvenuto la scorsa settimana presso una oreficeria di Macerata, dove erano stati trafugati gioielli per un importo di circa 3.000 euro. È inoltre emerso il coinvolgimento della donna anche in altri 3 analoghi furti avvenuti nelle Marche ed in Umbria nell’ultimo periodo. Per tale motivo la stessa è stata denunciata in stato di libertà, mentre le indagini proseguono per accertare le sue eventuali responsabilità in altri simili casi.
I controlli degli agenti ai fini della prevenzione dei furti hanno riguardato anche alcuni casolari abbandonati della città, spesso utilizzati quali rifugi e depositi di beni provento di furti. All’interno di uno di questi, nella zona strada statale adriatica sud, sono stati rintracciati due stranieri originari dell’est Europa, già noti alle autorità. I due sono stai denunciati per invasione di edifici e danneggiamento aggravato, in quanto per accedere nello stabile avevano sfondato la porta d’ingresso, applicandovi poi un lucchetto per chiudersi all’interno. Nell’immobile sono state rinvenute 3 biciclette, probabile provento di furti, riguardo alle quali sono in corso mirate all’identificazione per risalire ai proprietari.