MACERATA – Uova contaminate con Fipronil, a processo G.P., imprenditore jesino di 65 anni. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Margherita Brunelli, era stata condotta dai carabinieri del Nas (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) ed era partita a settembre del 2017.
Quell’estate era scoppiato lo scandalo in Olanda dove era stata accertata la presenza dell’acaricida nelle uova e aveva portato all’immediato ritiro di milioni di uova dal mercato europeo. Fu quindi la stessa Ue ad avviare un programma di monitoraggio presso gli Stati membri e i controlli erano scattati anche in Italia. A settembre del 2017 i Nas effettuarono un’ispezione in un’azienda che si occupa di macellazione e lavorazione di carni avicole e di produzione di specialità gastronomiche a base di carni avicole.
La sede dell’azienda è a Jesi ma a Cingoli la ditta ha uno stabilimento ed è lì che i militari del Nas avevano trovato frittate surgelate contenenti residui di prodotti usati in agricoltura per la protezione delle piante e a difesa delle sostanze alimentari immagazzinate, tossici per l’uomo. Dagli accertamenti era risultata la presenza del principio attivo Fipronil, in concentrazione di 0,036 mg/kg superiore al consentito, ovvero 0,015 mg/kg. Non solo. I carabinieri trovarono la presenza dell’acaricida anche in un lotto che conteneva 150 chili di tuorlo d’uovo in polvere dove la concentrazione di Fipronil era di 0,061 mg/kg. Oggi si sarebbe dovuto aprire il processo in Tribunale a Macerata davanti al giudice monocratico Vittoria Lupi e al pubblico ministero Rocco Dragonetti, ma a causa di un difetto di notifica l’udienza è stata rinviata al 3 maggio del prossimo anno. L’imputato è difeso dall’avvocato Gaetano Forte del foro di Ferrara.