Tempo di bilanci sulle attività di polizia, marittima e giudiziaria, condotte dai militari della Direzione marittima marchigiana nell’anno 2023. «Esprimo grande soddisfazione per la lodevole attività svolta ed i risultati raggiunti dai militari nell’intera regione Marche. L’attività preventiva e repressiva posta in essere ha consentito di tenere alta la guardia della legalità e di conseguire gli obiettivi primari della salvaguardia della vita umana in mare attraverso il soccorso marittimo, della tutela del consumatore nella commercializzazione del prodotto ittico e della salvaguardia dell’ambiente marino-costiero, consentendoci al contempo rendere servizi di elevata qualità al cittadino. Assicuro che anche nel corso del 2024 i Comandi territoriali della Direzione marittima delle Marche proseguiranno con il medesimo impegno le attività di accertamento nell’ambito dell’ordinaria attività», ha detto il contrammiraglio Donato De Carolis, direttore marittimo.
Guardia costiera, i numeri del 2023
Accanto all’ordinario impegno profuso quotidianamente dai militari in ambito amministrativo a servizio della cittadinanza e dell’utenza, si affianca la continua attività di controllo finalizzata esclusivamente alla tutela della risorsa ittica ed al contrasto della pesca illegale. Attraverso diverse operazioni effettuate lungo l’intera filiera ittica e sulle grandi piattaforme logistiche, la Guardia Costiera ha permesso di tutelare i prodotti del “made in italy”, effettuando, nel corso dell’anno trascorso, circa 4000 controlli, all’esito dei quali ha accertato 150 sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di circa 270.000 euro ed ha proceduto al sequestro amministrativo di circa 60 attrezzi da pesca irregolari e 14 tonnellate di prodotto ittico irregolare sequestrato e sottratto al consumo umano.
Dalle vongole alla brotola barbata, alcuni casi
Tra le attività di maggior interesse condotte per contrastare la pesca illegale, meritano novero una prima attività condotta a seguito di specifiche indagini, dalle quali emergeva la sistematica importazione di ingenti quantitativi di prodotto ittico contraffatto del tipo “brotola barbata” proveniente dal Senegal, che venivano commercializzati con la denominazione prodotto ittico “cernia”, di valore economicamente superiore; la seconda, svoltasi nella cornice del porto dorico, dalla quale si accertava la pesca e la detenzione, da parte di alcune barche da pesca professionali, di prodotto ittico appartenente alla specie della “vongola” oltre il limite giornaliero consentito per la cattura, in assenza di qualsivoglia documentazione per l’immissione in commercio attestante la provenienza del pescato destinato alla immissione in commercio. Quest’ultima attività ha permesso il sequestro di circa 7500 chilogrammi di prodotto ittico e alla contestazione di sanzioni amministrative per un ammontare complessivo pari a 40.500 euro.
Nell’ambito dei controlli espletati in campo ambientale, i militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale hanno profuso altrettanto impegno, orientando principalmente il proprio sforzo negli accertamenti nei settori di competenza relativi agli scarichi idrici ed alla gestione dei rifiuti. In tale ambito, i militari hanno avuto modo di riscontrare le seguenti condotte illecite penalmente rilevanti: l’abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, pericolosi e non, l’illecito smaltimento degli stessi, la presenza di condotte di scarico non autorizzate e l’assenza di idoneo sistema di convogliamento e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento, acque di prima pioggia e di eventuali acque di lavaggio delle aree scoperte. Gli accertamenti svolti hanno condotto alla segnalazione di 95 cittadini all’Autorità Giudiziaria, dei quali alcuni sottoposti a misure cautelari ed hanno eseguito 7 sequestri penali di aree, ricadenti per lo più in zona demaniale, e una confisca di una somma di denaro pari ad euro 101.170 circa, costituente il profitto di un’attività illecita perpetrata in materia di rifiuti.
Sul fronte operativo che impegna la Guardia Costiera nella salvaguardia della vita umana in mare, a conclusione dell’anno appena trascorso, nell’ambito di quello che si può definire il compito principale della Guardia Costiera il “soccorso in mare a salvaguardia della vita umana”, l’impegno della Direzione marittima delle Marche è stato notevole; basti pensare, infatti, che sono stati effettuati 150 di interventi di soccorso, a seguito di operazioni SAR (Search and Rescue) a favore di 178 persone tra diportisti, pescatori, equipaggi marittimi, bagnanti e subacquei.
Operazione Mare sicuro
Come di consueto, nell’operazione estiva Mare Sicuro, che da più di 30 anni, ha garantito la sicurezza in mare di bagnanti e diportisti, consentendo il regolare svolgimento delle attività ricreative e commerciali, stilando un consuntivo sono stati effettuati 11.306 controlli, sia a terra che in mare, tra cui 3.977 di natura demaniale, 2.316 sui litorali balneari, 3.285 per quanto riguarda l’ambiente marino, 1.046 relativi al diporto e 682 riguardanti la filiera ittica. Tali controlli hanno portato all’elevazione di 252 sanzioni amministrative, di cui 85 per violazioni riguardanti l’uso commerciale di imbarcazioni da diporto, 93 legati alla pesca, 28 per violazioni dell’Ordinanza di sicurezza balneare, 43 per violazione al Codice della navigazione e n. 3 per violazioni della normativa in materia ambientale, con un ammontare totale di sanzioni che traguardano i 345.000 euro; inoltre, i militari procedevano ad effettuare 21 informative per reati ambientali, in materia di demanio marittimo e reati comuni, eseguendo n. 16 sequestri. Nello svolgimento dell’operazione in parola, significativo è stato il ruolo svolto dalla moto d’acqua denominata GCL20, per la prima volta impiegata nell’attività di vigilanza, negli anfratti della Riviera del Conero; l’impiego di tale mezzo ha avuto un notevole ritorno operativo, consentendo di comminare – a partire dal 11 agosto scorso – 41 verbali amministrativi per un ammontare complessivo di circa 9.500 euro, per sanzionare violazioni alla navigazione costiera, al superamento dei limiti di velocità ed alla mancanza di dotazioni a bordo delle imbarcazioni da diporto.
Le verifiche effettuate lungo il litorale marchigiano hanno permesso di restituire alla libera fruizione circa 11.00 metri quadri di aree demaniali marittime e specchi acquei, caratterizzati dal fenomeno dell’illegale posizionamento di attrezzature balneari, con un totale di 412 dotazioni sequestrate e dall’occupazione abusiva del pubblico demanio marittimo in assenza di qualsivoglia atto autorizzativo.