Cronaca

Guardia Costiera, 17mila euro di multe. Il comandante Gentilini: «Tracciabilità, tutela e concorrenza leale»

Sequestrati 830 chili di pescato durante l'operazione "Mercato globale" che ha interessato i mesi delle festività. Controllati ristoranti, piccola e grande distribuzione, trasporti terrestri e la flotta peschereccia nell'area di Civitanova

Uno dei sequestri della Guardia Costiera

CIVITANOVA – Verbali amministrativi per un totale di 17mila euro e 830 chilogrammi di pescato sequestrati. È il bilancio dell’operazione disposta a livello nazionale e denominata “Mercato globale” messa in campo nei mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020 anche dalla Guardia Costiera di Civitanova e dalla dipendente Delegazione di spiaggia di Porto Recanati.

I controlli, durante il periodo delle festività, hanno interessato ristoranti, piccola e grande distribuzione, trasporti terrestri e la flotta peschereccia. L’obiettivo quello di tutelare la salute del consumatore finale e di assicurare il rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia.

Le sanzioni e i sequestri sono avvenuti a seguito di violazioni in materia di tracciabilità e rintracciabilità del prodotto ittico detenuto o commercializzato per interruzione del flusso dei dati nelle fasi commerciali e di vendita successive alla cattura, ovvero per mancanza delle informazioni minime obbligatorie per un acquisto consapevole da parte dell’utenza.

Uno degli ultimi sequestri è avvenuto qualche giorno fa grazie a un controllo della Delegazione di spiaggia di Porto Recanati; protagonista un autista di una ditta cinese che trasportava lumachine di mare senza autorizzazione e senza bolli sanitari.

Il sequestro di lumachine a Porto Recanati

«I controlli dell’Ufficio Circondariale Marittimo procedono quotidianamente – ha spiegato il comandante, il tenente di vascello Giuliano Gentilini -. L’illecito, come avvenuto nei suddetti casi, sta nel trasporto che avviene senza le dovute autorizzazioni e senza i bolli sanitari obbligatori. Queste procedure sono necessarie infatti per assicurare la tutela del consumatore, la tracciabilità del prodotto e la leale concorrenza tra operatori del settore. Mancando quindi questi passaggi sanitari di verifica i prodotti potrebbero arrivare da ambienti contaminati e in questo caso scatta l’illecito. Fondamentali sono poi le modalità di conservazione». Oltre al profilo sanitario dunque entrano in gioco anche quello fiscale e quello della leale concorrenza.

Il tenente di vascello Giuliano Gentilini (foto di www.guardacostiera.gov.it)

«Nel caso di illecito poi, lo smaltimento speciale deve avvenire da parte del contravventore a eccezioni dei casi in cui ci troviamo davanti al pescato vivo che viene invece rigettato in mare» ha continuato il comandante Gentilini.

Controlli che avvengono, come riferito dal comandante, grazie a delle banche dati che permettono di incrociare i vari operatori del settore. «Il commercio del prodotto ittico è vastissimo e ricordiamo che comprende tutta la costa – ha spiegato Gentilini -. Proprio per questo a un controllo tramite le banche dati si incrocia quello a campione. In merito alle sanzioni queste riguardano tutte le categorie: dalle imprese di pesca portuali fino ai ristoranti, insomma dal produttore al consumatore e capitano anche delle situazioni reiterate di illeciti».