JESI- Si è svolta ieri mattina presso l’Istituto di Medicina legale dell’ospedale di Torrette l’autopsia disposta dalla Procura di Ancona sulla salma di Pasquale Barra, l’operaio edile di 55 anni originario di Afragola, vittima di un terribile infortunio sul lavoro alla stazione ferroviaria di Jesi, giovedì scorso.
L’autopsia, svolta dal medico anatomopatologo Mauro Pesaresi, era volta a chiarire le cause del decesso ed escludere l’eventuale ipotesi di un malore sopraggiunto poco prima che Barra venisse travolto da un “caricatore”, un escavatore meccanico del peso di circa 70 tonnellate che marcia su binario. All’accertamento disposto dalla Procura ha assistito anche il consulente di parte della famiglia della vittima, il dottor Andrea Mancini. Secondo quanto emerso dall’autopsia, a provocare il decesso istantaneo dell’operaio – dipendente della ditta edile Cmc Centro Meridionale Costruzioni – sarebbe stato l’impatto violentissimo con il mezzo meccanico, che ha travolto e schiacciato Pasquale Barra sul binario 4 sul quale si trovava per prendere delle misurazioni. L’uomo è morto per un devastante politrauma da schiacciamento.
Gli elementi riscontrati dalle analisi, hanno permesso di scongiurare che Barra al momento dell’incidente fosse affetto da qualche patologia in grado di giustificare un ipotetico malore. Quindi sembra che Barra fosse accasciato sul binario 4 per prendere delle misure tra la rotaia e la banchina, non a causa di un malore. Alla base dell’infortunio mortale dunque, una tragica fatalità. Il Pm dottor Ruggiero Dicuonzo ha disposto la restituzione della salma alla famiglia, nelle prossime ore il feretro sarà traslato al paese d’origine, Afragola, dove saranno celebrati i funerali. Indagato per omicidio colposo il collega, compaesano, alla guida del mezzo meccanico. Sotto sequestro l’intero cantiere – allestito dalla Cmc per il restyling della stazione – oltre all’escavatore meccanico.