ANCONA- Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la proposta di legge che vede come primo firmatario il Presidente Antonio Mastrovincenzo sull’istituzione di una giornata regionale in memoria di Carlo Urbani, il medico senza frontiere originario di Castelplanio che per primo scoprì e isolò la Sars a costo della sua vita. La giornata, che sarà arricchita da iniziative ed eventi sui grandi temi che hanno caratterizzato la vita del medico, sarà celebrata ogni 29 marzo, anniversario della scomparsa di Carlo Urbani.
Grande soddisfazione per la legislatura che termina proprio nel nome del famoso medico originario di Castelplanio. «La decima legislatura regionale si chiude nel nome di Carlo Urbani. Di questo siamo particolarmente orgogliosi – dice il presidente del Consiglio Antonio Mastrovincenzo – perchè ricordarlo vuol dire offrire, soprattutto ai giovani, il grande esempio di un uomo che con tenacia, determinazione, passione e sacrificio ha lasciato in eredità un importantissimo lavoro di ricerca». Proprio Mastrovincenzo è il primo firmatario della proposta di legge che istituisce la “Giornata regionale Carlo Urbani”, da celebrare ogni 29 marzo, anniversario della morte del medico, nato a Castelplanio, che riuscì a identificare e classificare la Sars, malattia al centro dell’epidemia esplosa in Estremo Oriente tra il 2002 e il 2003.
«Per noi il fatto che ci sia questa proposta della Regione di istituire questa giornata e proprio il 29 marzo sicuramente ci fa molto piacere e ci rende orgogliosi – dice Tommaso Urbani, figlio maggiore di Carlo e presidente dell’Associazione Italiana Carlo Urbani (Aicu) onlus – ancora una volta dimostra che quello che ha fatto mio padre rimane. Credo che sia anche importante e doveroso dedicare una giornata a tutti i medici che ogni giorno svolgono il proprio lavoro… medici, infermieri, operatori sanitari, non solo in questa situazione – aggiunge, riferendosi al grande impegno dei sanitari nel contrastare la pandemia di Covid – ovviamente auspichiamo che non ci si limiti solo al ricordo, al riconoscimento e all’istituzione di una giornata, ma che ci siano poi anche azioni concrete per supportare tutto il sistema sanitario sia a livello regionale che nazionale perché soprattutto in questa pandemia ci si è resi conto di quanto fondamentale sia il lavoro che svolgono tutti gli operatori sanitari quotidianamente e di quanto sia fondamentale avere un sistema sanitario che sia in grado di supportare le necessità di tutti».
«Ha indicato a tutti noi – sottolinea Mastrovincenzo – la strada da percorrere, che è quella dell’attenzione verso il prossimo, della lotta alle diseguaglianze, della solidarietà internazionale in campo sanitario».
L’atto – approvato all’unanimità dal Consiglio regionale nell’ultima seduta della legislatura – è stato sottoscritto anche dai vicepresidenti Renato Claudio Minardi, Piero Celani, dai consiglieri segretari Boris Rapa e Mirco Carloni, dall’assessore Angelo Sciapichetti e dai consiglieri Enzo Giancarli, Francesco Giacinti, Romina Pergolesi e Gianni Maggi. Obiettivi della proposta di legge, l’organizzazione di iniziative che promuovano azioni di sensibilizzazione ed educazione sui grandi temi che hanno caratterizzato la vita di Carlo Urbani. «Tra questi – spiega il Presidente – le misure per garantire parità di accesso ai farmaci e alle cure mediche con specifico riferimento alle aree a basse risorse; i modelli di sviluppo per contrastare la diffusione di epidemie e le metodologie per contenerle; le buone pratiche adottate per garantire l’ accesso alla salute alle popolazioni maggiormente in difficoltà».
Lo scorso 23 giugno il Consiglio aveva approvato anche una mozione, primo firmatario Enzo Giancarli (a seguire Micucci, Bisonni, Busilacchi, Rapa, Zaffiri, Marconi, Leonardi, Urbinati, Pergolesi, Maggi, Volpini), che impegna la Giunta a rappresentare ufficialmente, nelle appropriate sedi parlamentari, l’opportunità di prevedere che la “Giornata nazionale dei camici bianchi”, in corso di istituzione tramite legge nazionale, venga celebrata proprio il 29 marzo, ricorrenza della morte di Carlo Urbani. Con l’invito ai parlamentari marchigiani affinché intervengano in questa direzione.