Cronaca

Jesi: accerchiano e rapinano un 12enne allo stadio, caccia ai bulli con le bandane. L’appello al sindaco

Il ragazzino, 12 anni, stava tornando a casa quando è stato accerchiato da un gruppo di bulli con le bandane in faccia

Lo stadio Carotti e l'area verde adiacente

JESI – «Un gruppo di ragazzacci con le bandane in volto dunque irriconoscibili hanno spaventato e infastidito mio figlio di 12 anni mentre rientrava a casa, stasera (ieri 4 settembre per chi legge, ndr.) intorno alle ore 20, davanti all’ingresso dello stadio. Gli hanno chiesto dei soldi e lui, impaurito, glieli ha dati». Erano un gruppo di 4-5 giovani con il viso travisato da bandane, che sotto minaccia si sono fatti consegnare i pochi soldi che il 12enne aveva in tasca. Una rapina in piena regola.

È la denuncia-social ma anche lo sfogo preoccupato di una giovane mamma jesina, che ha fatto ripiombare la città nell’incubo – forse mai sopito – delle baby gang che nei mesi scorsi ha segnato una lunga scia di problemi in varie zone della città. La mamma jesina è indignata, quei luoghi li ha frequentati da ragazza e non c’erano rischi del genere. «Lo stadio e i giardini sono i luoghi che frequentavo io da ragazza e lo facevo con serenità, vorrei che anche per mio figlio fosse così», continua ricevendo il sostegno e la solidarietà di altre mamme, alcune che hanno vissuto lo stesso incubo con i propri figli.

E da lì l’accorato appello al sindaco Lorenzo Fiordelmondo: «Caro sindaco e seriamente ora di fare qualcosa di concreto, vogliamo mettere delle telecamere di videosorveglianza, visto che non è la prima volta e nemmeno la seconda e forse neanche la terza che succede?». La mamma sporgerà denuncia. Intanto l’allerta è di nuovo alta tra le famiglie. 

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