JESI – «L’amministrazione comunale prende atto dell’inchiesta relativa a fatti risalenti al 2020 che interessano il nostro territorio», fa sapere l’amministrazione comunale di Jesi in una nota. «Al riguardo esprime la massima attenzione rispetto alle determinazioni emerse e che dovessero emergere e tutto il supporto agli organi inquirenti proprio e delle aziende partecipate per contribuire all’accertamento delle verità».
Il riferimento è all’indagine iniziata nel 2020 e diretta dalla Procura distrettuale Antimafia di Ancona che ha portato, oggi, all’emissione di misure cautelari personali e reali a carico di 5 soggetti e 1 società, tra Jesi e Ancona. In carcere un imprenditore di un’azienda con sede nel comune di Jesi, domiciliari per quattro persone. Coinvolti tre pubblici ufficiali presso Ast, Inrca e Jesiservizi, gestore del centro di raccolta di Jesi, e il professionista custode giudiziario di un’area oggetto di fallimento.
L’amministrazione comunale jesina prosegue: «Vi è l’assoluta certezza che le solide basi di cultura democratica e di legalità della nostra città costituiscono validi anticorpi contro ogni ipotesi di insidiose forme di illegalità».