Cronaca

Jesi, calci e pugni ad un gruppetto di giovani vicino alla stazione: in 6 finiscono nei guai

Quattro giovani sono stati seguiti e presi a calci e pugni da un gruppo di sei persone. Per loro il questore Capocasa ha emesso il daspo urbano

Immagine di repertorio (Pixabay)

JESI – Lite tra gruppi vicino alla stazione: il questore di Ancona Cesare Capocasa firma sei provvedimenti di prevenzione D.Ac.Ur. Il fatto risale al mese di aprile quando la “Volante”, rispondendo a diverse segnalazioni di una lite particolarmente animata in strada, interveniva in una via vicina alla Stazione ferroviaria di Jesi.

Erano le prime ore serali ed ancora il flusso di persone era sostenuto. Sul posto segnalato, i poliziotti non trovavano riscontro delle segnalazioni ma, continuando l’attività perlustrativa, poco dopo, incrociavano quattro giovani che presentavano evidenti segni di un violento contatto fisico appena cessato.

Gli agenti richiedevano l’intervento di personale sanitario del 118, assicurando così le prime cure dei feriti. Acquisivano quindi ogni indicazione utile alla ricostruzione del fatto. I giovani, poco prima, venivano prima molestati nei pressi di un centro commerciale cittadino poi seguiti per un lungo tragitto da un gruppo di sei coetanei i quali, ad un certo punto e senza una plausibile motivazione, li aggredivano prima con spintoni poi con calci e pugni, prima di scappare via e dileguarsi.

L’accurata attività di indagine dei poliziotti jesini, al comando del Dirigente del Commissariato di P.S. di Jesi, V.Questore Dr. Paolo Arena, nei giorni seguenti, trovava riscontro alle dichiarazioni dei giovani aggrediti e consentiva l’individuazione e la identificazione dei componenti del gruppo assalitore, sei giovani tutti abitanti a Jesi, che venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni aggravate.

A ciò si è aggiunta l’azione preventiva della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona la quale, dopo una approfondita istruttoria, proponeva l’emissione della misura di prevenzione di “daspo urbano” con la quale, per un periodo di un anno, gli aggressori non potranno frequentare gli esercizi commerciali di ritrovo (e neanche le loro pertinenze esterne) di tutta l’area cittadina interessata dagli eventi violenti.

Valutate le risultanze, il Questore Capocasa ha emesso sei provvedimenti di Divieto di Accesso alle Aree Urbane nei confronti dei giovani.

«La Polizia di Stato c’è ed è presente in città ed in provincia anche attraverso l’emissione di specifiche misure di prevenzione, di esclusiva competenza del Questore. Misure che risultano fondamentali in quanto finalizzate ad evitare la commissione di reati da parte di determinate categorie di soggetti considerati socialmente pericolosi, ed hanno contribuito, in maniera significativa, a contrastare la criminalità comune, ad eliminare fenomeni riconducibili alle aggregazioni giovanili violente e alla mala movida, a garantire un livello più elevato di sicurezza dei cittadini e, di fatto, a migliorare la qualità della convivenza civile», ha detto il questore.