SENIGALLIA –
La notizia del decesso di Raul, stamattina si è sparsa in un baleno, perché per lui pregavano e speravano davvero in tantissimi. Una catena solidale e di affetto, alimentata costantemente da messaggi, incoraggiamenti, pensieri. Perché Raul lo conoscevano proprio tutti, specie a Jesi dove lavorava come “padroncino”, faceva cioè il corriere espresso con la propria ditta artigiana e durante le consegne non mancava mai di scambiare un saluto festoso, un sorriso solare a chiunque, generando simpatia e buonumore. Una persona straordinaria, per la quale ci deve essere un posto migliore di questo mondo, che gli ha riservato sofferenze e ostacoli.
In tantissimi speravano e pregavano per lui, sebbene fin dai primi istanti dell’incidente le sue condizioni erano apparse critiche: non aveva più ripreso conoscenza e l’ematoma alla testa era molto esteso. Trasferito d’urgenza alla Rianimazione clinica dell’ospedale regionale di Torrette, dopo dieci giorni era stato ricoverato alla Rianimazione dell’ospedale Principe di Piemonte di Senigallia sempre in condizioni stabili ma critiche. Oggi, il fratello Lucio ha rotto il silenzio e trasformato le ultime speranze in dolore. «Amici, vi devo dare una bruttissima notizia, Raul se n’è andato questa mattina». Poche parole che hanno suscitato sui social un’ondata di commozione e di vicinanza.
La frase più ricorrente è «non lo meritavi, non tu». Raul era una persona buona davvero, senza la retorica che si deve ai morti. Era una persona che aveva sofferto nella vita e che sembrava, nei mesi prima dell’incidente, di aver trovato un briciolo di serenità subito sfumata purtroppo. Lo piangono i fratelli, i figli, tantissimi amici. I funerali non sono stati ancora fissati. Ora è il momento delle lacrime e della vicinanza ai suoi cari. Ciao Raul.