Cronaca

Macerata, 1.800 operazioni di trasferimento di denaro illecite: nei guai un esercizio commerciale e 14 clienti

Operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata. Appurato un sistema che ha permesso di trasferire all’estero ingenti quantitativi di denaro, in violazione alla normativa antiriciclaggio. Sanzioni per 2 milioni di euro

MACERATA – Nell’ambito di un più ampio dispositivo di contrasto al finanziamento al terrorismo e all’indebito utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, che ha interessato l’intera provincia maceratese, a seguito di un controllo effettuato nei confronti di un rivenditore di accessori per telefonia, abilitato anche quale agente che fornisce servizi di pagamento, “money transfer“, gestito da un cittadino extracomunitario, è stato appurato un sistema che ha permesso di trasferire all’estero ingenti quantitativi di denaro, in violazione alla normativa antiriciclaggio. Nei guai anche 14 clienti. Sanzioni per 2 milioni di euro.

In pratica, attraverso la tecnica di frazionamento (c.d. smurfing) degli importi da trasferire, mediante l’utilizzo del sistema finanziario “multicanale” dei numerosi Istituti di pagamento nazionali ed esteri, sono stati aggirati i blocchi automatici adottati dai predetti Istituti per evitare l’invio di importi superiori alla soglia di legge (€ 999,99) nell’arco di sette giorni.

Il motivo del ricorso a questa tecnica è, in verità, quello di occultare la reale quantità di denaro trasferito, frazionando una somma più grande in tante più piccole. Questo in modo da evitare che l’operazione generi sospetti nelle autorità di vigilanza e che le stesse producano una o più segnalazioni per operazioni sospette, proprio in virtù dei limiti quantitativamente previsti dalla normativa antiriciclaggio.

I dettagli della vicenda

L’attività ispettiva, condotta dalle Fiamme Gialle maceratesi attraverso l’impiego di un’articolazione specializzata nel settore dell’antiriciclaggio e che opera anche su delega del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma, ha preso in esame più di 1.800 operazioni di trasferimento di denaro, eseguite nell’arco temporale di un anno e mezzo, per un volume complessivo di circa 480mila euro, e ha permesso di accertare molteplici violazioni, commesse dal titolare del money transfer e da numerosi clienti, per le quali sono previste sanzioni complessive fino a 2 milioni di euro.

Nello specifico, il controllo ha consentito di accertare che l’agente money transfer ha acquisito da 14 clienti, in una stessa data ovvero in un ristrettissimo arco temporale (massimo sette giorni consecutivi), denaro contante per importi pari o superiori a 1.000 euro ciascuno, che è stato poi trasferito in favore di un medesimo beneficiario, ovvero di più persone, attraverso i circuiti finanziari degli istituti di pagamento con cui l’agente opera in qualità di mandatario: le sanzioni previste per tali fattispecie ammontano a circa un milione e 700mila euro.

In presenza di rilevanti trasferimenti di denaro eccedenti la soglia di legge, effettuati da diversi clienti verso un unico beneficiario, ovvero di soggetti che hanno inviato cospicue somme all’estero, pur non disponendo di una capacità reddituale adeguata, al money transfer sono state anche contestate sanzioni amministrative per 300mila euro, in quanto il medesimo ha omesso di effettuare le dovute segnalazioni di operazioni sospette agli organi competenti, come previsto dalla normativa antiriciclaggio.

Le risultanze dell’attività ispettiva sono state comunicate, tra gli altri, al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, deputato all’irrogazione delle sanzioni contestate e, in ragione della gravità delle stesse, all’applicazione della misura della sospensione, sino a tre mesi, dell’esercizio dell’attività.

Ulteriori accertamenti saranno svolti al fine di rilevare eventuali irregolarità anche sul piano fiscale.

Il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali, che vede costantemente impegnati i Reparti della Guardia di Finanza, è indispensabile per individuare possibili operazioni di finanziamento di reti terroristiche, intercettare i capitali illeciti e contrastare forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.