MACERATA – Esce di casa nonostante gli arresti domiciliari, scatta l’allarme del braccialetto elettronico e dopo circa mezz’ora viene trovato in strada dai poliziotti. «Dovevo fare la spesa», è stata la giustificazione. È finito in manette per evasione un 42enne straniero, oggi l’uomo ha patteggiato nove mesi e dieci giorni ed è tornato ai domiciliari. Era già evaso la sera della vigilia di Capodanno e in altre tre circostanze era stato trovato nei pressi dalla propria abitazione.
L’arresto è scattato sabato scorso (3 febbraio). Nei confronti dell’uomo era stata emessa la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico perché indagato per stalking nei confronti della ex, ma in determinati giorni e in determinati orari aveva il permesso di uscire per andare a lavorare (come muratore).
Sabato, verso le 19 era scattato l’allarme del dispositivo elettronico e una pattuglia della Squadra Volante aveva raggiunto l’abitazione dello straniero constatando che l’uomo non era in casa. Gli agenti lo hanno trovato più tardi in viale don Bosco, il 42enne si sarebbe giustificato dicendo che era uscito per fare spesa, ma con sé non aveva né scontrini né buste ed era stato arrestato per evasione. Su disposizione del pubblico ministero di turno Francesco Carusi era stato posto ai domiciliari e oggi è stato accompagnato in Tribunale per la convalida dell’arresto e il conseguente giudizio direttissimo.
Difeso dall’avvocato Lucia Pettinari, sostituita in aula dal collega Ivan Gori, il 42enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, il giudice Domenico Potetti ha convalidato l’arresto poi, tramite l’avvocato Gori, lo straniero ha patteggiato concordando con il pubblico ministero Emanuela Bruno la pena di nove mesi e dieci giorni, con la sospensione condizionale. In forza della misura già in essere nei suoi confronti l’uomo è tornato comunque ai domiciliari. In base a quanto emerso il 42enne era evaso la sera della vigilia di Capodanno. Arrestato, era finito in carcere a Montacuto poi, nel successivo interrogatorio, il legale Gori aveva chiesto e ottenuto che al giovane fosse applicata la misura dei domiciliari con il braccialetto elettronico.
A gennaio in altre tre occasioni era scattato l’allarme del dispositivo elettronico e l’uomo era stato trovato nei pressi della propria abitazione e rimesso ai domiciliari.