Cronaca

Macerata, minacce in Tribunale per un’asta: condannato un 48enne

4 mesi e 20 giorni è la pena inflitta oggi dal giudice a un uomo di origine libanese accusato di turbata libertà degli incanti. Il fatto risale a settembre del 2018

Il Tribunale di Macerata
Il Tribunale di Macerata

TOLENTINO – Aveva accompagnato un amico in Tribunale a Macerata perché voleva partecipare ad un’asta ed era stato minacciato da un uomo: «Ti spacco la faccia, attento alle tue figlie ed all’attività, noi non abbiamo niente da perdere». Accusato di turbata libertà degli incanti oggi un libanese di 48 anni è stato condannato a quattro mesi e 20 giorni.

La vicenda risale a settembre del 2018. Secondo la ricostruzione accusatoria il 5 settembre di quell’anno la vittima aveva accompagnato l’amico che voleva partecipare ad un’asta per un immobile che ospitava una palestra a Tolentino, ma una volta in Tribunale sarebbe stato avvicinato da un libanese che gli avrebbe detto: «Ti spacco la faccia, attento alle tue figlie e all’attività, noi non abbiamo niente da perdere». E poi ancora: «Non finisce qui, non ti dovevi permettere».

L’avvocato Giuseppe Caruana

Sempre per l’accusa, oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo, l’indomani l’imputato avrebbe incontrato la vittima in una pasticceria di Tolentino, lo avrebbe invitato ad uscire dal locale e una volta fuori lo avrebbe colpito con uno schiaffo sull’orecchio che gli avrebbe causato dolore, ipoacusia e acufene.
Sempre quel giorno la vittima aveva ricevuto una telefonata nel corso della quale il libanese gli avrebbe detto: «Non permetterti di parlare di me, non finisce qui, vedrai che ti succede».

Dopo quei fatti era scattata la denuncia e il libanese era finito sotto processo per turbata libertà degli incanti. Oggi la discussione: il pm ha chiesto la condanna a un anno di reclusione, il giudice Domenico Potetti ha applicato una pena di quattro mesi e 20 giorni. L’imputato è difeso dall’avvocato Simone Santoro, sostituito in aula dal collega Giuseppe Roberto Caruana.