MACERATA – Aveva picchiato più volte la cugina perché, secondo lui, non avrebbe rispettato i dettami del Corano. Un 34enne originario della Guinea questa mattina è stato condannato al pagamento di 600 euro di multa per lesioni, il giudice Andrea Belli lo ha invece assolto dalle altre accuse che gli erano state contestate: maltrattamenti in famiglia, minacce e ingiurie (quest’ultimo reato nel frattempo è stato depenalizzato). Le violenze erano avvenute a Macerata tra il 2013 e il 2014, all’epoca il guineano era ospite della cugina nella sua abitazione a Macerata. Nel corso di quella coabitazione, i due avevano avuto una relazione e lui l’avrebbe aggredita in più occasioni prendendola a pugni e schiaffi.
Una volta l’avrebbe morsa a un polso, un’altra le avrebbe sferrato un pugno all’altezza dell’orecchio provocandole la perforazione del timpano. La giovane, alla fine, sfinita da quella situazione, era scappata di casa e lo aveva denunciato. «Tanto non finisce qui, quando t’incontro per strada ti ammazzo», lui le avrebbe urlato. Secondo quanto riferito alle forze dell’ordine, alla base di quelle aggressioni ci sarebbe stata la scelta della giovane di vivere all’occidentale. Dopo la denuncia, però, la giovane si sarebbe disinteressata del processo, non si era costituita parte civile, né aveva ribadito in aula quanto denunciato all’epoca. Dei presunti maltrattamenti e delle presunte minacce c’era solo quello che all’epoca (circa sette anni fa), dichiarò alla polizia giudiziaria.
Oggi pomeriggio il procedimento è stato discusso, il pubblico ministero Raffaela Zuccarini ha chiesto la condanna dell’imputato a due anni e mezzo di reclusione per tutti i reati (fatta eccezione per le ingiurie), il giudice Belli ha invece condannato l’imputato per il solo reato di lesioni. Il guineano era difeso dall’avvocato Luca Froldi.