MACERATA – L’arbitro maceratese Sacchi nella bufera «per il nulla». Fonti dell’Aia smentiscono tutto e fanno chiarezza: «È solo un equivoco». La scena che circola sui social e di cui hanno scritto testate nazionali si è verificata nel tunnel del campo sportivo di Lecce, pochi istanti prima dell’ingresso in campo delle due squadre, e su Internet sta ancora circolando il video in cui si vede Sacchi non afferrare la mano dell’assistente Francesca Di Monte, che – forse per sbaglio – gliel’ha porta pensando che l’arbitro si fosse girato verso di lei.
Invece, Sacchi rivolgeva il suo saluto (correttamente) nei confronti del brasiliano Gabriel Strefezza, capitano del Lecce, che era in procinto di entrare sul terreno di gioco. Il video incriminato era stato diffuso su Tik Tok da un utente. Da lì, ne è nato un tam tam in cui il maceratese Sacchi è finito nel mirino dei soliti leoni da tastiera, ingiustamente accusato (non poi così tanto velatamente) di sessismo. Ma non si tratterebbe nella maniera più assoluta di questo, confermano gli addetti ai lavori.
Gli arbitri, come già noi avevamo accennato, si salutano come di consueto negli spogliatoi e Sacchi ha fatto proprio così, anche in occasione della partita Lecce-Sassuolo, giocata due giorni fa e terminata con un pareggio (1-1).
A chiarire una volta per tutte la vicenda, è Katia Senesi, componente del comitato nazionale dell’Aia e membro del panel Uefa Referee Convention, nonché responsabile – nemmeno a farlo a posta – del progetto sviluppo dell’arbitraggio femminile. «Parlare di sessismo mi dispiace e mi fa arrabbiare – dice, raggiunta al telefono da www.CentroPagina.it – È una cosa molto grave, perché se da noi in Aia (Associazione italiana arbitri, ndr) siamo riusciti dopo 110 anni a portare una terna di ragazze in Serie A, è perché io e l’associazione ci crediamo e stiamo lavorando su tutte le associate».
A maggior ragione, «queste accuse di sessismo a Luca (Sacchi, ndr) mi irritano, le trovo scorrette, perché vuol dire non conoscere l’associazione e scrivere in modo leggero. Ciò che è successo è praticamente il nulla – evidenzia – Questo video che gira su Tik Tok, se lo si guarda bene, chiarisce già tutto, ma va guardato senza pregiudizio. Sia Sacchi sia Di Monte lo hanno visto insieme mentre stavano ritornando dalla partita e ci stavano scherzando su, perché è appunto frutto del nulla – ribadisce – un mero malinteso. Nel senso che chi ha visto la scena non ha capito cosa stava guardando».
«Il saluto tra arbitri – illustra Senesi – avviene nello spogliatoio, l’in bocca al lupo gli assistenti e l’arbitro lo fanno tra loro, a telecamere spente, in un ambiente privato. Quando escono nel tunnel, si salutano i capitani delle squadre. Cosa è successo? Beh, come dicevo, la verità sta nel video, basta guardarlo con attenzione e, ripeto, senza pregiudizio. L’assistente Di Monte è arrivata per prima, ha salutato come da protocollo i due capitani. Poi, è arrivato Sacchi, presumo qualche istante dopo – fa Senesi – E la prima cosa che ha fatto è salutare i due capitani, è sempre stato fatto così, è il protocollo, che garantisce correttezza e di stile. Solo che probabilmente, nel momento in cui si è girato, Francesca (Di Monte, ndr) ha pensato che Luca stesse per salutare lei e quindi ha allungato la mano. Poi, però si è accorta del malinteso, l’ha ritratta e ha sorriso».
L’Aia, ieri, ha spiegato all’Ansa come «è assolutamente da escludere un gesto sessista e ovviamente anche uno sgarbo personale. Il problema per noi non esiste, è stato solo un gesto involontario e male interpretato: i due, tra l’altro, hanno dimostrato grande feeling in campo e il loro rendimento è stato ottimo. Stupisce, piuttosto, che si parli di sessismo all’interno di un’associazione che ha fatto dell’abbattimento di ogni barriera di genere uno dei suoi principali traguardi raggiunti».
In sua difesa, anche l’ex arbitro di Serie A Gianpaolo Calvarese, conosciuto per la sua professionalità tanto quanto quella di Juan Luca Sacchi. A Fanpage, aveva detto ieri: «Ci sono casi in cui l’apparenza inganna. In cui un video di pochi secondi viene strumentalizzato per creare polemica. Il caso monta e gli organi di informazione cavalcano la polemica. È esattamente quanto successo in relazione all’arbitro Juan Luca Sacchi e ai minuti precedenti a Lecce-Sassuolo».
E ancora Calvarese: «Il direttore di gara di Macerata viene accusato di non aver voluto stringere la mano all’assistente Francesca Di Monte, ma le cose non sono andate esattamente in questo modo. E mi permetto di dissentire (forse una delle poche volte, se non la prima volta), con l’Aia, se è vero quello che si legge in alcune dichiarazioni ufficiose rilasciate a mezzo stampa, che non ha capito lo spirito di quello che è accaduto ma abbia rincorso la polemica andando dietro al perbenismo del politicamente corretto». A onor di cronaca, l’Aia all’Ansa si è schierata a difesa di Sacchi.
A FanPage, l’ex arbitro abruzzese aveva illustrato bene la vicenda: «All’arrivo nel tunnel, l’assistente Di Monte saluta i due capitani e quasi contemporaneamente arriva l’arbitro Sacchi. Quest’ultimo ha come unico obiettivo salutare Strefezza, capitano del Lecce, dopo averlo fatto con Ferrari. Esattamente come ha fatto Di Monte poco prima. Per un arbitro sono fondamentali l’uguaglianza e la terzietà: ci hanno insegnato a essere talmente imparziali che a una stretta di mano a una squadra deve corrispondere la stessa stretta all’altra squadra. Per questo Sacchi, dopo aver stretto la mano al capitano del Sassuolo, cerca la mano di quello del Lecce. Probabilmente sovrappensiero, si rivolge però all’assistente Di Monte. Ecco l’equivoco: l’assistente si convince che Sacchi la stia salutando e non capisce che l’arbitro ha il solo obiettivo di replicare la stretta con Strefezza».
Fonti ufficiose dicono che si starebbero valutando querele e diffide a tutela dell’immagine di Sacchi e della stessa Aia, ma questa è tutt’altra storia.