MAIOLATI SPONTINI- «Andri, amore, torna a casa, tutto si risolve. Devi tornare a casa amore, non devi avere paura di niente e di nessuno, sai che mamma fa di tutto per te. Ti prego torna a casa che io non ce la faccio più, sto impazzendo. Manda un messaggio, chiamami, dimmi almeno mamma sto bene…. E chi sa, parli. Prima o poi la verità verrà fuori, vi prego.. aiutatemi a trovare mia figlia».
È carica di lacrime e di angoscia la voce di Georgeta, la mamma di Andreea Rabciuc, la 27enne di origini rumene scomparsa dal 12 marzo scorso dopo una festa in un casolare sulla Montecarottese. Quattro mesi di silenzio e dubbi, di indagini e ricerche. Quattro mesi di paura per la mamma della ragazza, di cui non si hanno più notizie. Per la prima volta da quando sono scattate le ricerche di Andreea, la mamma ha rotto il silenzio rivolgendosi alla figlia tramite la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Un disperato appello, affinchè la ragazza si metta in contatto, faccia sapere che sta bene. «Abbiamo sempre superato tutto insieme – dice la mamma – torna, tutto si risolve». A farle eco, sono i figli di Simone, il compagno della madre. «Siamo la tua famiglia, ti aspettiamo da mesi – dicono Asia e Tommaso – stiamo soffrendo tutti. Qualsiasi cosa sia successa, la risolviamo tutti insieme. Ci manchi, ti vogliamo tutti bene e aspettiamo solo che torni».
E qualcosa è accaduto davvero. Questo sostengono alcuni amici rumeni di Andreea, che nei giorni antecedenti la sua sparizione avrebbero raccolto delle confidenze da parte della ragazza che temeva per la sua vita. Questi ragazzi hanno riferito ai cronisti della trasmissione di Rai3 che avrebbero parlato l’ultima volta con Andreea il 9 marzo, pochi giorni prima della sua scomparsa. «L’ultima volta che le abbiamo parlato era il 9 marzo – dicono i testimoni – Andreea ci ha detto che Omar e Simone facevano festini invitando estranei, che spesso lei si trovava in situazioni scomode. Le abbiamo chiesto di non mettersi nei guai e lei rispondeva: «non vi preoccupate per me», ci ha detto che Omar e Simone parlavano con spacciatori di origini marocchine, perché lei li aveva visti dietro un parco dove Omar l’aveva portata un giorno. Molte volte la obbligavano a provare prima lei le dosi per poi farne uso loro. Ci diceva che non aveva più il controllo del suo corpo, lei aveva paura e non ci ha detto il perché il 9 marzo fosse tanto agitata e andasse di fretta nel raccontarci le cose. Poi ci ha detto una frase che ci ha spaventato tanto… “non vi preoccupate… tanto prima o poi mi faranno fuori”… ».
Simone Gresti, il 43enne fidanzato di Andreea e al momento unico indagato per la sua scomparsa, ha rigettato ogni accusa, negando tutto quello che è stato sostenuto nella testimonianza a “Chi l’ha Visto?”. «Ho parlato con tanta gente perché uscivamo nei locali, non so che mestiere facessero – ha ribattuto Simone – vorrei che questi amici suoi venissero in trasmissione a dire queste cose. Non è vero assolutamente nulla, dosi di che? È possibile che dietro la scomparsa di Andreea ci possa essere una questione di droga grossa, perché Jesi è grande non è una frazione e gira di tutto. Non posso sapere tutte le cose e le frequentazioni di Andreea, anzi a questo punto mi sembra che se ne sapessi il 25% è tanto. So che le cose me le nascondeva, ma chi possa aver conosciuto a mia insaputa non lo so».
Simone ha escluso pressioni, minacce e debiti prima della scomparsa di Andreea. E sulla frase inquietante «prima o poi mi faranno fuori», ha negato. «Ma non è vero, mi sembra un incastro troppo combinato che se qualcuno la minacciava l’avesse aspettata lì il sabato mattina, se è sparita il sabato mattina perché potrebbe esserle successo qualcosa dopo. Comunque io vedevo il telefono di Andreea e non c’erano messaggi di minaccia». Ma c’è di più. Gli amici non conoscono né Simone, né Omar ma sostengono che il fidanzato fosse violento con Andreea. «Due giorni prima della scomparsa – dicono gli amici rumeni – le abbiamo fatto capire che non doveva frequentare persone di 40 anni, lei era cambiata…. di Simone ci aveva raccontato che diventava violento, che la sua mamma la umiliava chiamandola zingara rumena, che litigavano spesso e che lei scappava per paura. Poi c’era Daniele: Andreea era presa da Daniele, nonostante continuasse a ribadire che sia lui che Simone e Omar non le volessero bene e la sfruttassero. Noi eravamo preoccupati per Andreea – hanno detto i testimoni – le avevamo detto di tornare in Romania o di andare altrove, di ritornare dalla madre, insomma di lasciare il posto dove stava. Ma niente… Poi c’era Omar: Andreea aveva paura di lui. Accampava delle pretese su di lei. Andreea ci diceva che Simone e Omar la controllavano, lei aveva l’abitudine di guardarsi intorno. Loro conoscevano le sue password dei social, chiedevano l’amicizia sui social alle sue amiche…facendo domande…».
Controllata, pressata. Sabato doveva andare dalla madre per fare un percorso insieme e uscire dall’ambiente in cui era precipitata. Ma invece Andreea scompare. A queste “accuse” Simone ha risposto negando tutto. «Non ho mai mosso violenza ad Andreea di nessun tipo, le ho sempre fatto solo del bene. Sia io che la mia famiglia, anzi era lei che mi picchiava quando litigavamo. I nostri erano normali litigi, fini a sé stessi senza violenze». Sul rapporto con Omar, molto più stretto di quanto sembrasse, Gresti sostiene: «Omar lo conscevo prima di Andreea, uscivamo negli stessi posti. Andreea la controllavo perché era la mia ragazza, non le imponevo nulla, aveva la libertà di fare ciò che voleva. Ma non controllavo i suoi messaggi, lei sì. Sono certo che avesse un clone della mia posta elettronica, di quella di mia madre e mia sorella. Era lei ad avere il controllo sulle persone che aveva attorno». La ragazza ha anche confidato di sentirsi umiliata dalla madre di Simone, ma la signora Giuseppina ha negato. «Mai successo, mai trattata male. Giuro sulla testa dei miei figli e dei nipoti, non è vero assolutamente. L’unica cosa, quando scappava e tornava, dicevo loro di finirla se le cose non andavano…». Intanto, mentre le acque si mescolano burrascose, la mamma di Andreea non ha notizie della figlia da quattro mesi. Sogna che la figlia le chiede aiuto. «Abbiate coraggio, parlate, vi prego con tutto il cuore, aiutatemi a trovare mia figlia», dice in lacrime Georgeta. Le indagini dei carabinieri continuano.