Cronaca

Maxi frode con investimenti in paradisi fiscali, anche un pesarese tra gli 11 indagati

La Guardia di Finanza ha sequestrato 21 milioni di euro per il raggiro di 1500 investitori in tutta Italia. Nella rete un 60enne, promotore finanziario. Ecco i dettagli dell'operazione

La Guardia di Finanza

PESARO – I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo, propedeutico alla confisca, per 21.017.499 euro nei confronti di undici indagati,
residenti in Svizzera, nel territorio lombardo, a Roma e nel pesarese, accusati di aver raggirato quasi 1.500
investitori, tra cui numerosi professionisti e imprenditori, residenti sull’intero territorio nazionale, che erano stati
fraudolentemente convinti a effettuare investimenti in fondi mobiliari costituiti alle Isole Bermuda e nel
Lichtenstein.

Il pesarese è un promotore finanziario 60enne che proponeva investimenti finanziari poi risultati collegati con conti nei paradisi fiscali. L’indagine a suo carico è per esercizio abusivo della professione.
Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, con il coordinamento del
Procuratore Aggiunto Eugenio Fusco e la direzione del Sostituto Procuratore Luigi Furno della locale
Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire l’impianto truffaldino posto in essere dai soggetti
indagati, che avevano indotto gli investitori a impiegare le proprie risorse finanziarie, direttamente o attraverso la
sottoscrizione di polizze assicurative del tipo unit linked emesse da compagnie estere, in fondi gestiti da società
di investimento a capitale variabile maltesi, che si sono rivelati nel tempo privi di liquidità.

L’indagine

L’attività investigativa, condotta con la collaborazione del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, ha permesso di
riscontrare che il collocamento delle polizze è avvenuto attraverso una rete di distributori assicurativi italiani tra
loro collegati, alcuni dei quali oggi non più esistenti per effetto di operazioni societarie straordinarie intervenute
nel corso degli anni. All’esito delle indagini, è emerso altresì che la rete di società finanziarie con sede in territorio maltese è stata completamente smantellata ed il denaro degli investitori non è stato utilizzato per alimentare i fondi in questione, essendo stato, invece, instradato verso l’Italia, transitando anche da conti elvetici, a beneficio dei medesimi soggetti “collocatori” delle polizze assicurative, autori della frode.
L’odierna attività di servizio conferma, ancora una volta, il ruolo della Guardia di Finanza, quale unico Corpo di
polizia, a servizio del Paese, con competenza generale in materia economico-finanziaria, a tutela degli interessi
dei cittadini contro ogni forma di illecito e indebito arricchimento.