MACERATA – Messaggi dal contenuto offensivo e minatorio. Le richieste incessanti di soldi (5.000 euro), fatte principalmente attraverso l’applicazione Telegram.
In due devono rispondere di tentata estorsione e, uno di loro, di spaccio di cocaina. Ieri mattina, 8 settembre, davanti ai giudici del tribunale collegiale di Macerata si è aperto il processo a carico di M.K. di 27 anni e K.L. di 26, entrambi albanesi residenti a Civitanova.
I fatti contestati sarebbero avvenuti a ottobre del 2017. Secondo l’accusa – ieri sostenuta dal pubblico ministero Claudio Rastrelli –, M.K. avrebbe ceduto a credito a un civitanovese quantitativi di cocaina per un totale di 5.000 euro, poi per ottenere il pagamento avrebbe inviato più volte messaggi minatori: «Ti aumento di mille se mi tardi ancora. Ho 5mila fermi da un mese, me devi portà i soldi. Te apro la testa, portame i soldi immediatamente. Te dago foco a tutto quello che hai, m…».
Un giorno, durante un servizio di controllo del territorio, i militari della Guardia di finanza trovarono K.L. nei pressi della casa dell’acquirente (che era agli arresti domiciliari), e lo portarono in caserma per accertamenti. L’albanese inviò messaggi anche dalla caserma: «La finanza m’ha fermato sotto casa tua, sto in caserma, t’ammazzo, ti ammazzo, ti dico solo questo. L’hai mandati tu, adè te faccio vedè chi so io, sei morto m… Portame i soldi immediatamente».
Ieri mattina, dunque, si è aperto il processo, entrambi gli imputati sono difesi dall’avvocato Pietro Antonio Siciliano. L’udienza è stata rinviata per iniziare a sentire i primi testimoni.