Cronaca

Minacce al presidente della Jesina calcio: dopo la denuncia arriva il Daspo per 4 tifosi

Alta l’attenzione della questura di Ancona sull’ordinato svolgimento degli incontri calcistici, in modo che gli stadi siano luoghi vivibili e aperti a tutti i cittadini

La Questura di Ancona
La Questura di Ancona

JESI – Nella settimana passata, a seguito dell’attività investigativa della polizia giudiziaria del Commissariato di Jesi, che aveva portato al deferimento all’autorità giudiziaria di 4 tifosi della jesina per le minacce in concorso rivolte al presidente Chiariotti, il questore della provincia di Ancona, adottava 4 provvedimenti di Daspo. Questo in quanto il loro comportamento aveva provocato un danno all’ordinato svolgersi della manifestazione sportiva ed era stato motivo di turbamento dell’ordine pubblico. I Daspo sono stati notificati ai diretti interessati.

Il fatto

Ripercorrendo i fatti, la vicenda ha origine dall’incontro di calcio a 5 tra le squadre Jesina-Antenore disputatasi al Palatriccoli in data 08 giugno u.s. valevole per i play off di promozione in serie B. Sin dall’inizio della partita, un gruppetto di tifosi ultras, avendo notato la presenza non gradita del presidente della Jesina, additato ormai da tempo quale responsabile della retrocessione in promozione della Jesina calcio, si avvicinavano alla sua postazione offendendolo e minacciandolo.

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Sul posto, i poliziotti intervenuti, constatavano la presenza del gruppo ultras dietro al palco della tribuna, che con sguardo minaccioso guardava il presidente. Alla vista degli operatori di polizia, gli ultras si distanziavano di una decina di metri fatta eccezione per uno che , imperterrito, pronunciava le seguenti testuali parole: «Vattene via da jesi…».

Al termine dell’incontro, con esito sfavorevole per la jesina, il gruppetto di tifosi si riavvicinava al presidente della jesina ed in particolare quattro di essi continuavano a gesticolare ed inveire con animosità contro lo stesso. «Bella figura che c’hai fatto fare oggi» oppure «vai via da Jesi…ti butto giù i denti».

All’esterno del palazzetto, veniva rinvenuto uno striscione con la scritta «Siamo alla resa dei conti».

Il presidente, lasciava la struttura sportiva scortato dai poliziotti e dal dirigente del Commissariato presente in loco, il vice questore Paolo Arena. L’attività investigativa, consentiva nei giorni a seguire di identificare compiutamente i principali responsabili dell’episodio de quo i quali, convocati in Commissariato, venivano deferiti in stato di libertà all’AG competente per minacce in concorso.

Da qui, l’istruttoria finalizzata all’adozione dei Daspo, due della durata di un anno e due della durata di 5 anni , poiché già sottoposti a daspo per fatti analoghi accaduti in altre competizioni calcistiche. A questo si aggiunge l’ulteriore prescrizione dell’obbligo di firma per due anni 2 trenta minuti dopo l’inizio delle gare nei giorni in cui la jesina calcio a 5 e calcio a 11 disputerà incontri ufficiali di campionato.

Alta l’attenzione della questura di Ancona, sull’ordinato svolgimento degli incontri calcistici, in modo che gli stadi siano luoghi vivibili aperti a tutti i cittadini che amano lo sport del calcio ma nel pieno rispetto delle regole.