La piccola comunità di Monte San Vito è sotto choc per la notizia, agghiacciante, del bambino di 2 anni trovato morto nel suo lettino dalla madre, in un appartamento del palazzo Boccolini, centro storico del paese (https://www.centropagina.it/cronaca/choc-monte-san-vito-bimbo-2-anni-trovato-morto-dalla-mamma-indagano-carabinieri/).
Da ieri (8 dicembre) ci si interroga su cosa sia accaduto in quell’appartamento al terzo piano dove abitavano la mamma, una giovane donna rumena, con i suoi due figli: il piccolino di 2 anni e una sorellina più grande, di cinque. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Jesi coordinati dal Pm Irene Bilotta, ieri mattina verso le 8,10 la mamma avrebbe effettuato la macabra scoperta del piccolo che non respirava più. Sarebbe stata lei a lanciare l’allarme al 118, purtroppo inutile. Il bimbo era morto già da alcune ore, ma sulle cause che hanno portato al decesso si avranno delle risposte certe solo con l’autopsia disposta dalla Procura. Sembra che il piccolo avesse la febbre alta già dalla sera prima: difficile dire se la mamma abbia cercato di rimediare somministrando un antipiretico magari su consiglio di un pediatra o se non abbia ben compreso la gravità della situazione. L’autopsia chiarirà se il decesso può essere ricondotto anche a questo o solo a una drammatica fatalità. La donna è rinchiusa in un mutismo e in una reticenza a ogni forma di aiuto e di sostegno che sono coerenti con il suo comportamento adottato nel corso della sua permanenza in paese.
L’angioletto – che sul corpicino soffice non presentava segni di violenza, di maltrattamenti, di malnutrizione o alcuna conseguenza di qualche malore – non era neanche registrato all’anagrafe comunale. Lo conferma, costernato e addolorato, il sindaco Thomas Cillo. «Una notizia agghiacciante che ha gettato nello sconforto l’intera comunità – dichiara il primo cittadino – pur essendo una giornata festiva, le responsabili dei servizi sociali si sono recate a casa della madre per portare sostegno e far presente che l’Amministrazione, attraverso i propri uffici, c’è per dare una mano in questo momento così come ci eravamo resi disponibili a intervenire per aiutare la famiglia se ne avesse avuto necessità. Ma sembra che questa donna, così riservata, non ne avesse bisogno, tant’è che ha sempre respinto ogni tentativo di avvicinamento anche solo per registrare il bambino in Anagrafe».
La tragica fatalità, perché questo al momento sembra essere, è maturata in una famiglia normale come tante, con una madre che pensava ai suoi bambini evitando ogni tipo di interferenza esterna, per dignità, riservatezza o capacità di tutelare da sola i suoi figli. Il piccolo è nato in Romania, nonostante i continui tentativi dei dipendenti degli uffici comunali di avere i documenti anagrafici esteri per registrarlo al Comune di Monte San Vito, la mamma ha sempre mostrato reticenza dandosi anche per irreperibile. Respinte anche le domande sul perché la figlia di cinque anni non fosse iscritta alla scuola materna: ma il servizio è facoltativo e forse la madre, che non stava lavorando in questo momento di lockdown, preferiva occuparsene lei e dedicarsi alla figlia in via esclusiva. Certamente, mamma e figli non vivevano in una situazione di indigenza o degrado, anzi l’appartamentino in Largo Procaccini, ricavato nel palazzo nobiliare Boccolini, è in affitto (non si tratta di edilizia popolare) e non emergono situazioni di morosità. Oggi i servizi sociali e i carabinieri si confronteranno di nuovo. Intanto ieri il sindaco, come gesto di correttezza e sensibilità verso quanto accaduto, ha annullato le letture per l’infanzia in programma in serata rinviando l’appuntamento a oggi pomeriggio.