MACERATA – Erano stati intercettati e seguiti dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo provinciale nel loro giro tra le frazioni di Montecassiano finché i militari li avevano visti infilarsi in un terreno coperto da una fitta vegetazione e lì, carponi, scavare in prossimità di due alberi e di un palo della linea elettrica. Diversi chilometri dopo erano stati fermati e arrestati.
Era il 28 febbraio del 2020, quando due afghani, uno di 27 anni residente a Recanati ma di fatto domiciliato all’Hotel House di Porto Recanati e l’altro di 29 anni residente a L’Aquila finirono in manette. Sotto terra invece c’erano 825 grammi di eroina “brown”.
Questa mattina per entrambi si è celebrata l’udienza preliminare al Tribunale di Macerata davanti al gup Domenico Potetti e al pubblico ministero Vincenzo Carusi. All’esito del procedimento discusso con rito abbreviato il giudice ha condannato il 27enne difeso dall’avvocato Maila Catani, a sei anni di reclusione, e il 29enne, difeso dall’avvocato Simone Matraxia, a cinque anni di reclusione.
La sera del 28 febbraio scorso i due afghani erano a bordo di una Fiat Bravo quando erano stati intercettati dai militari. Gli investigatori li seguirono fino a una frazione di Montecassiano dove erano stati visti scendere dall’auto e dirigersi verso un casolare abbandonato, poi in un terreno coperto da una fitta vegetazione. Dopo aver sotterrato degli involucri gli extracomunitari erano ripartiti alla volta di Porto Recanati, ma la loro auto fu fermata quando dalla strada Regina svoltarono verso Chiarino di Recanati.
I due furono arrestati, mentre la droga sotterrata fu recuperata: in totale sotto terra c’erano 825 grammi di eroina “brown”, lo stupefacente era incartato in oltre 150 confezioni di caramelle “Mint Candy”, del peso di oltre cinque grammi ciascuna. Da un calcolo effettuato dagli inquirenti la droga sequestrata avrebbe fruttato nella vendita al dettaglio circa 70.000 euro.