Cronaca

Morrovalle, violentò e uccise la figlia. Rinvio bis del processo d’appello nei confronti del padre

L'imputato ha contratto il Covid, l’udienza slitta al prossimo 29 gennaio. È il secondo rinvio, lo scorso 11 novembre i giudici dorici rinviarono per un legittimo impedimento della difesa

MACERATA – L’imputato ha contratto il Covid, slitta il processo a carico di Muhammad Riaz fissato per questa mattina – 8 gennaio – dinanzi ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Ancona. È il secondo rinvio, lo scorso 11 novembre, un’indisposizione della difesa comportò lo slittamento dell’udienza. Il processo di secondo grado è stato quindi rinviato al prossimo 29 gennaio.

Fatica a iniziare il processo a carico di Muhammad Riaz, il muratore pakistano di 47 anni accusato di aver picchiato e ucciso la figlia 19enne Azka il 24 febbraio di tre anni fa a Trodica di Morrovalle. In primo grado Riaz – che è accusato di omicidio volontario, violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della figlia più grande, Azka, e maltrattamenti anche nei confronti degli altri tre figli all’epoca minorenni – era stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi. In passato l’uomo aveva vissuto con quattro dei suoi sei figli (gli altri due erano rimasti in Pakistan con la madre, ndr) prima a Montelupone e dopo il terremoto del 2016 a Recanati.

Era stato proprio ai carabinieri della città leopardiana che Azka aveva raccontato delle violenze subite dal padre, anche di natura sessuale. Per quattro volte, il 17 aprile, il 12 maggio, il 20 giugno e il 31 ottobre 2017, la diciannovenne aveva parlato con i militari e il 28 febbraio 2018 avrebbe dovuto confermare le accuse contro il genitore in Tribunale. Troppo tardi, quattro giorni prima della sua audizione, fu investita da un’auto a Trodica di Morrovalle. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura fu il padre, al culmine dell’ennesima discussione avvenuta in macchina mentre da Civitanova tornavano verso casa, a picchiarla e ad adagiarne il corpo ancora in vita sull’asfalto. Era tardo pomeriggio di un giorno freddo e piovoso. E buio. L’uomo che era alla guida di una Ford C Max non riuscì a vederla in tempo per evitare l’impatto. Azka, a 19 anni, morì a causa delle lesioni riportate nell’investimento.