Una notizia terrificante scuote Castelplanio, le Marche e l’Italia intera. Maddalena Urbani, vent’anni, la terzogenita del medico eroe Carlo Urbani che nel 2003 isolò la Sars a costo della sua vita, evitando che scoppiasse una pandemia, è stata trovata senza vita in un appartamento sulla Cassia, a Roma.
Maddalena avrebbe compiuto 21 anni il prossimo 8 maggio. La magistratura romana sta indagando sulle cause del decesso. Al momento c’è molta prudenza. Secondo quanto è emerso anche dalla stampa nazionale, su cui il nome della ragazza è rimbalzato con un’eco vastissima, l’allarme al 112 sarebbe scattato ieri – 27 marzo – verso le 13,30 nella zona Tomba di Nerone, via Vibo Mariano 14, Roma Nord, in pratica vicino al raccordo anulare in un appartamento popolare il cui locatario è un siriano di 64 anni, agli arresti domiciliari per sei mesi per scontare una pena per spaccio.
Il corpo della giovane era all’interno di quell’appartamento. Inutile ogni disperato tentativo dei sanitari del 118 di rianimarla. Non è chiaro da quanto tempo fosse sopraggiunto il decesso, né le cause precise. Per fare chiarezza, senza gettare altro dolore e macchia su questa famiglia originaria di Castelplanio, gli inquirenti hanno disposto un esame autoptico.
La salma della ragazza è stata trasferita all’Istituto di Medicina legale del Policlinico Gemelli dove verranno effettuati sia l’esame autoptico che i test tossicologici. Ci sono tanti, troppi dolorosi interrogativi da sciogliere su questa morte. Al momento gli investigatori non escludono responsabilità dirette del siriano, che potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. L’appartamento è stato posto sotto sequestro, l’uomo portato in Questura per essere interrogato dai poliziotti del Commissariato Flaminio e della squadra mobile romana. La Scientifica ha effettuato un minuzioso sopralluogo nell’appartamento, repertando impronte digitali, effetti personali e sembra, delle sostanze che dovranno essere analizzate per identificarne la natura e pericolosità.
Sotto choc la comunità di Castelplanio, che si chiude a protezione della famiglia Urbani, stimata e apprezzata in tutto il mondo non solo perché porta il nome di Carlo, ma anche per l’eredità morale lasciata ai figli: continuare in prima linea, anche attraverso la Fondazione Aicu l’aiuto sanitario nei paesi del terzo mondo.
La notizia della morte di Maddalena arriva alla vigilia del 18esimo anniversario della scomparsa del padre, Carlo Urbani e a pochi giorni dall’onorificenza della Gran Croce d’onore dell’Ordine della Stella d’Italia e del riconoscimento del medico “tra i giusti del mondo” per la sua lotta alle pandemie.
Un’eredità morale importante da portare sulle spalle dei tre figli: Tommaso, 33 anni presidente dell’associazione Aicu, si occupa di logistica umanitaria per Medici Senza Frontiere e per Intersos in Africa; Luca (25 anni) prossimo alla laurea e la più piccola, Maddalena, che aveva solo 3 anni quando il papà è scomparso per salvare noi tutti dalla pandemia. La mamma, Giuliana Chiorrini, aveva combattuto a spada tratta per difendere l’ospedale di Jesi – intitolato proprio alla memoria del marito – contro i tagli dissennati della Regione, arrivando a minacciare di far rimuovere il nome di Carlo dall’intestazione dell’ospedale.