ASCOLI – Se ne è andato Renato Campanini, il mitico bomber dell’Ascoli degli anni Settanta. L’ex calciatore aveva 82 anni. Bandiera e indimenticato centravanti bianconero dal 1969 al 1975, contribuì in maniera determinante all’ascesa della squadra in pochi anni dalla serie C alla serie A (quando questa ammetteva solo 16 formazioni), realizzando complessivamente la bellezza di 74 gol: un record tuttora imbattuto. Campanini era nato a Pieve di Cento (Bologna) nel 1938.
Soprannominato la «faina» per la rapidità del suo gioco, era arrivato all’Ascoli dopo aver militato per 5 anni nel Cosenza e un anno nel Brindisi. Ma in precedenza aveva giocato nella Spal e nel Padova di Nereo Rocco in serie A, poi nella Sambenedettese in serie B e nel Prato.
In terra picena l’attaccante bolognese trovò l’ambiente ideale per esplodere come marcatore, grazie anche all’amicizia con l’allenatore Carlo Mazzone e alla stima del presidente Costantino Rozzi oltre che di migliaia di tifosi. Capocannoniere nel campionato di serie C del 1971-72, due anni dopo portò l’Ascoli dalla serie B alla serie A, realizzando il primo gol bianconero nella massima categoria, a Napoli il 6 ottobre 1974 ( risultato 3-1 per i partenopei).
Campanini, dopo la fine della carriere agonistica era rimasto molto legato al capoluogo piceno, sia per via delle tante amicizie nate nel suo periodo bianconero – tra cui quella con Mazzone – che per aver trascorso spesso le vacanze nella Riviera delle Palme. E quasi sempre tornava ad Ascoli per cerimonie e revival dei mitici anni d’oro degli anni Settanta, incontrando le vecchie glorie della squadra che per prima nelle Marche era salita sul palcoscenico del calcio nazionale.
L’ex centravanti è morto oggi nella sua Pieve di Cento, cittadina dove viveva con i figli. La sua scomparsa lascia molta tristezza nel cuore dei numerosi appassionati marchigiani e delle zone vicine che ricordano gli esaltanti successi legati al nome e alle gesta di Campanini. Già nel pomeriggio centinaia di messaggi di cordoglio sui social network da parte dei suoi estimatori, supporters e sportivi.