PESARO – È venuto a mancare Vittorio Gennari, jazzista pesarese. Il suo sassofono ha emozionato tutta la città e non solo. Aveva 88 anni.
Protagonista nel cortile di Palazzo Ricci che è stato dal 2007 al 2012 il punto di riferimento del Jazz per tutto il territorio provinciale e nazionale, grazie agli eventi organizzati con Adriano Pedini e Giacomo Dominici, presidente del jazz club pesarese. Il sax di Gennari era un punto fermo.
Esprime cordoglio il sindaco Matteo Ricci per la scomparsa di Vittorio Gennari: «La città della musica perde un grande sassofonista. Con la sua arte ha incantato e affascinato tutti, trasmettendo ovunque grandi emozioni. Con orgoglio gli abbiamo dedicato una sala nella sede del Pesaro Jazz Club. Un musicista di grande onestà e umanità, protagonista in Italia e all’estero. Il ricordo dei suoi concerti memorabili risuonerà sempre nel cortile di Palazzo Ricci. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore».
L’assessore alla Cultura Daniele Vimini dice: «Con Vittorio Gennari se ne va un grande musicista italiano. Senza artisti come lui la cultura jazz e blues del nostro territorio non avrebbe avuto la stessa forza e lo stesso sviluppo. Mancherà a tutti i suoi amici, musicisti e compagni di strada, di più generazioni. Condoglianze e un abbraccio alla famiglia da tutta Pesaro Città della della Musica Unesco».
Anche per il consigliere regionale Andrea Biancani «Un’amicizia vera e sincera mi legava a Vittorio Gennari, grande sassofonista pesarese conosciuto in Italia e all’estero. Nel 2015, durante l’inaugurazione fatta insieme al sindaco Matteo Ricci, gli era stata dedicata una delle due sale della sede del Pesaro jazz Club al mercato ortofrutticolo.
Nel 2012 avevamo fatto una grande festa nel cortile di Palazzo Ricci, per i suoi 80 anni. Il cortile è stato per anni (dal 2007 al 2012) il punto di riferimento del Jazz per tutto il territorio provinciale e nazionale. Quelli sono stati anni memorabili: il jazz ha vissuto un momento di grande attenzione e possibilità di esprimersi. Vittorio era uno degli ospiti più graditi e quando c’era lui il cortile era sempre pieno.
Abbiamo vissuto momenti molto belli insieme: ricordo che quella sede ancora non gli bastava e avrebbe voluto, per Pesaro, uno spazio ancora più importante, ma si è molto emozionato quando gli abbiamo dedicato una delle due sale. Era entusiasta del progetto di Pesaro Città della musica.
Avevamo in comune anche la passione per bicicletta, l’ho sempre visto girare in centro con la bici e abbiamo condiviso tantissimi momenti, sia di fatica che di gioia, per organizzare concerti, oltre alle tante piacevoli serate passate insieme».