20 arresti in Lombardia per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti; il maxi blitz dei carabinieri contro la ‘ndrangheta ha toccato anche Macerata. In manette per detenzione di armi e detenzione ai fini di spaccio è finito un 47enne di origini calabresi. Arrestate anche altre sette persone in flagranza di reato per traffico internazionale di stupefacenti.
L’ARRESTO MACERATESE
Questa mattina, alle prime luci dell’alba, i militari del Comando provinciale di Macerata, insieme al Nucleo Cinofili di Pesaro, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale e personale emesso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Milano. A essere passato al setaccio un casolare di campagna nell’entroterra della provincia di proprietà di un 47enne di origini calabresi.
I carabinieri hanno trovato una pistola Sig Sauer calibro 9 corto con matricola punzonata; 64 cartucce nascoste nell’armadietto della camera da letto; 858 grammi di marijuana; 1,2 grammi di hashish; 12 semi di cannabis indica; 19 piantine di cannabis alte 17 centimetri e altre 49 di 6 centimetri tenute in giardino. Il 47enne è stato arrestato per detenzione abusiva di arma clandestina e munizioni e per detenzione ai fini di spaccio e sarebbe collegato all’associazione mafiosa brianzola.
L’OPERAZIONE
Tutte le 22 misure di custodia cautelare del maxi blitz lombardo sono state emesse dal gip del tribunale di Milano. 16 le persone finite in carcere, quattro ai domiciliari e due hanno l’obbligo di dimora; coinvolti complessivamente 21 italiani e un serbo. Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina dai carabinieri dei Comandi provinciali di Monza, Brianza e Como con il supporto dei reparti territorialmente competenti dei Nuclei Cinofili di Casatenovo, Orio al Serio e Pesaro oltre che del 2° Nucleo Elicotteri.
L’operazione è il frutto di due complesse e vaste indagini confluite poi in un’unica attività investigativa coordinata dalla D.D.A. di Milano e svolta dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Monza e dal Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Cantù. Le indagini hanno permesso di documentare il totale controllo da parte della ’ndrangheta nelle attività economiche del territorio brianzolo con particolare riferimento al “business” dei servizi di sicurezza nei locali di intrattenimento e all’attività dei rivenditori ambulanti di panini per i quali era la ‘ndrangheta a decidere le postazione e a dirimere eventuali controversie sorte tra i rivenditori ambulanti.
Le indagini hanno mostrato come i servizi di sicurezza nei locali di pubblico intrattenimento venissero controllati dalla ‘ndrangheta attraverso l’imposizione di ditte di sicurezza di “copertura” dietro le quali si celavano invece soggetti che, per lo svolgimento dei servizi di sicurezza, si avvalevano solo in piccola parte di persone specializzate e munite dell’autorizzazione prefettizia.
In molte intercettazioni telefoniche è emerso il carattere intimidatorio dell’associazione. «Chiamo il direttore del locale e gli dico “non ti permettere di far venire un altro da Milano a lavorare dove ci siamo noi perché tu il venerdì apri, il sabato sera veniamo noi, ti tiro giù tutta la sicurezza e tutti i buttafuori e chiudi”». E ancora: «Tutti i mesi bisogna mandare il regalo agli amici che purtroppo non ci sono più a lavorare con noi e hanno bisogno di mangiare giustamente no?».
Insieme a questi illeciti sono emerse anche altre condotte tipiche della criminalità organizzata di stampo mafioso come quelle di “recupero crediti” effettuate con modalità estorsive in cambio di una percentuale sull’intero capitale da recuperare. A margine è stata poi accertata una fiorente attività di narcotraffico internazionale di cocaina, marijuana e hashish; tutta droga approvvigionata attraverso il canale franco-iberico e destinata alla distribuzione nelle province di Monza Brianza, Como e anche in Germania.
Nel corso dell’attività svolta sono state infatti arrestate in flagranza di reato per traffico internazionale di stupefacenti sette persone; due delle quali con l’ausilio della Gendarmeria francese. I militari hanno eseguito anche 18 perquisizioni presso abitazioni, ristoranti, esercizi commerciali e terreni nelle province di Monza e della Brianza, Como, Reggio Calabria, Lecco, Reggio Emilia, Macerata (dove è stato arrestato il 47enne calabrese).