MATELICA – Morì in casa subito dopo il parto, i genitori della neonata hanno patteggiato sei mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa. Si è chiuso così questa mattina il procedimento a carico di una coppia di Matelica, lei di 39 anni lui di 43, accusata di omicidio colposo.
La tragica vicenda avvenne circa un anno fa, i genitori, che avevano già altri figli, dissero di non essersi accorti della gravidanza, la stessa mamma riferì di non essersi accorta di essere incinta (le sarebbe accaduto anche in una gravidanza precedente) e quando iniziò il travaglio né lei né il marito chiamarono i soccorsi. Furono allertati solo dopo la nascita della piccola quando ormai era troppo tardi. Il caso all’epoca fu seguito dal pubblico ministero Rosanna Buccini, in base a quanto accertato la bimba sarebbe nata agonizzante per asfissia peripartum per poi morire subito dopo per asfissia acuta. La madre fu accusata non essersi recata in ospedale e non aver chiamato i soccorsi quando era iniziato il travaglio partorendo in casa senza l’assistenza ostetrico-ginecologica che sarebbe stato necessario. Non solo.
Nel corso dell’autopsia il medico legale trovò della cocaina nel sangue della neonata. «Oggi – – hanno sottolineato i difensori, gli avvocati Giovanni Fattorini e Daniele Carmenati – questo aspetto è stato espunto dalla contestazione perché non c’entra nulla con la morte della neonata. In fase di incidente probatorio il tossicologo ha effettuato l’esame del capello e del sangue della madre che diedero esito negativo, non furono trovate tracce di alcun tipo di stupefacente». Vista l’incensuratezza dei genitori e quanto da loro sostenuto, i legali di recente chiesero di chiudere il procedimento con un patteggiamento per entrambi i genitori concordando con il pm la pena di due mesi e 20 giorni ciascuno, ma oggi in aula il gup Claudio Bonifazi non ha ritenuto congrua la pena che è stata ridefinita in sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale. In aula, per il curatore nominato per gli altri figli della coppia, l’avvocato Paolo Carnevali, era presente il legale Claudia Romagnoli.