ANCONA – Ha già fatto un sopralluogo fuori della palazzina di via Verdi, a Chiaravalle per prendere conoscenza dello stato dei luoghi e aiuterà la difesa nell’appello che verrà presentato dopo che saranno uscite le motivazioni della sentenza di primo grado che ha condannato Maurizio Marinangeli all’ergastolo.
Il cuoco affetto da ludopatia è accusato di aver ucciso la vicina di casa Emma Grilli, il 17 luglio del 2018, a coltellate. Lo avrebbe fatto per rubare i gioielli poi rivenduti ad un compro oro di Falconara per pagare un debito di gioco.
Marinangeli, rinchiuso attualmente nel carcere di Pesaro, è stato condannato al carcere a vita il 27 marzo scorso, dalla Corte di Assise. La difesa, rappresentata dagli avvocati Emiliano Carnevali e Raffaele Sebastianelli, sta preparando l’appello. Si avvarrà del generale Luciano Garofano, ex capo dei Ris di Parma, dalla spiccata esperienza in indagini che lo hanno visto impegnato sia negli omicidi di Cogne ed Erba che alla strage di Capaci, per approfondire temi che, stando ai legali, non hanno avuto la giusta attenzione nel corso dell’istruttoria dibattimentale.
Garofano è ormai in congedo dall’Arma ma si troverà a dover smontare le tesi fin qui sostenute dai carabinieri del Nucleo investigativo di Ancona, che hanno trovato riscontro anche negli accertamenti del Ris, e della Procura che lo accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e rapina aggravata.