SIROLO – L’ipotesi di reato è omicidio volontario per Fatah Melloul, algerino di 28 anni bloccato a ridosso della spiaggia di Palombina a Falconara dai carabinieri. Ieri pomeriggio (domenica 27 agosto) è stato il caos in via Cilea, stradina a pochissimi passi dal centro di Sirolo. A perdere la vita Klajdi Bitri, 23enne albanese residente ad Ancona, trafitto da una fiocina. L’operaio, che lavorava per un’azienda dei cantieri navali, è morto dopo aver cercato di difendere un amico, giovane papà, coinvolto in una lite scoppiata alla rotatoria con il killer. Sul luogo della morte del giovane a Sirolo sono stati lasciati tantissimi fiori lasciati da diversi di passaggio e un biglietto “Non si può morire così”. «Ancora mi viene da piangere e mi rimbombano nelle orecchie le urla del fratello della vittima che non si capacitava e tirava calci e pugni alla pensilina dell’autobus e al marciapiede. Poverino. Nessuno ha assistito in diretta ma quando ho sentito le urla mi sono affacciata dalla finestra. All’inizio quando ho sentito l’elicottero pensavo fosse successo un incidente. Poi sono scesa in strada, il delirio – racconta la proprietaria della casa dirimpetto, in via Cilea, Valentina -. Abbiamo visto il ragazzo per terra e poi il telo bianco appoggiato su di lui, sul marciapiede davanti casa mia. Penso ai suoi familiari, il dolore è troppo forte. E poi penso, come tutti, che poteva capitare a chiunque». Nelle immagini dell’arresto girate da un cittadino falconarese si sente l’algerino chiedere scusa alla fidanzata (che non è indagata). Dopo il delitto sarebbe anche andato a pescare. La famiglia vive nello Jesino da 20 anni.
Il Norm di Osimo
Il comandante luogotenente del Norm di Osimo Giuseppe Esposto ha condotto la serata “febbrile”, circa quattro ore di ricerche, indagini, studi per fermare l’algerino. Le telecamere ocr della videosorveglianza comunale sono state fondamentali per rintracciare l’auto, la cui targa era ben visibile. Una volta dato un nome all’uomo in fuga, sono stati messi sotto controllo i segnali gps dei cellulari della coppia e triangolata l’area.
Il commento del sindaco di Ancona
Dolore e sconcerto per la fine violenta di una giovane vita è quanto esprime a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la città il sindaco di Ancona Daniele Silvetti. «Notizie come questa lasciano senza parole, per l’efferatezza del gesto che ha tolto la vita a Klajdi e per la futilità dei motivi. E commozione per la vicenda nel suo complesso, se è vero come sembra che lo sfortunato ragazzo era intervenuto in soccorso di un amico, con spirito di generosità. Tutta la società di fronte a questi episodi deve interrogarsi sul perché di tanta violenza e per promuovere una cultura del rispetto, della tolleranza, della comprensione reciproca, fermo restando che le istituzioni devono fare la loro parte. Non dimenticheremo Klajdi e il suo esempio di altruismo».
Il sindacato dei carabinieri
La segreteria regionale di Unarma, Associazione sindacale Carabinieri Marche, e la segreteria provinciale Unarma di Ancona, tramite il segretario generale provinciale Giuseppe Colasanto e regionale Giuseppe Palermo, dicono: «Siamo ben liete di esprime un doveroso plauso ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Osimo per la brillante operazione di polizia portata a termine. Possiamo certamente parlare di una estate calda, non solo dal punto di vista meteorologico ma anche dal punto di vista operativo per le forze dell’ordine che, nonostante le gravi carenze organiche, dimostrano quotidianamente professionalità nel rendere più sicuro il territorio della Provincia. Intendo sottolineare ancora una volta come, nonostante l’ormai cronica carenza di risorse e di personale, non venga mai meno lo spirito di abnegazione l’alto senso del dovere dei Carabinieri, che nel loro quotidiano e silenzioso lavoro, continuando a riscuotere l’affetto dei cittadini».