MACERATA – Sono durate circa quattro ore le operazioni preliminari effettuate dai Ris di Roma sui reperti che dovranno essere successivamente analizzati in laboratorio. Questa mattina nella capitale sono arrivati l’avvocato Valentina Romagnoli (che con il collega di studio Andrea Netti difende i tre familiari di Rosina Carsetti, il marito, la figlia e il nipote indagati per omicidio in concorso della 78enne) e la consulente di parte, la genetista Anna D’Ambrosio, docente di Applicazione forense all’Università La Sapienza di Roma.
Sono stati aperti i plichi contenenti gli oggetti da analizzare ed è stato repertato tutto il contenuto, si tratta dei campioni di materiale biologico subungueale prelevati alla vittima, carta sterile strofinata sul collo e sul viso di Rosina con l’eventuale Dna del suo aggressore, il maglione indossato dalla 78enne al momento dell’omicidio e poi i due cavi degli aspirapolvere Folletto con cui il rapinatore indicato dai familiari quale assassino dell’anziana avrebbe legato Arianna e il padre Enrico, i due calzini messi in bocca a padre e figlia, un accendino usa e getta trovato sotto il corpo della vittima e le banconote trovate nella borsa di Arianna. In merito a diversi di questi reperti la difesa ha formulato eccezione di ammissibilità e/o utilizzabilità e su questo sarà chiamato a pronunciarsi, successivamente, il giudice nel corso del dibattimento. Intanto, dopo la fase preliminare verrà fissata un’ulteriore data per l’inizio delle analisi di laboratorio, fondamentali per far luce su alcuni aspetti determinanti per ricostruire cosa è accaduto nella villetta di via Sandro Pertini a Montecassiano il pomeriggio del 24 dicembre scorso. In particolare sarà importante l’esito delle analisi sul materiale biologico estratto dalle unghie di Rosina e sul Dna repertato sul viso sul collo ed eventualmente sul maglione indossato dall’anziana al momento dell’omicidio.
Nei giorni scorsi i legali Netti e Romagnoli avevano depositato una richiesta di dissequestro della villetta teatro dell’omicidio, ma la procura ha rigettato la richiesta dal momento che in base all’esito delle analisi di laboratorio dei Ris potrebbe essere necessario effettuare ulteriori accessi. «Non faremo opposizione al gip – ha commentato l’avvocato Netti –, rispettiamo la scelta della procura ma speriamo di far rientrare presto i familiari nella loro abitazione».