Cronaca

Omicidio di Montecassiano, sequestrato un computer. Giovedì nuovo accesso

Verrà eseguita un'ispezione dell'infisso che per i familiari di Rosina Carsetti sarebbe stato forzato dal presunto ladro. La Scientifica aveva già stabilito che non si trattava di segni di effrazione, ma la Procura ha disposto l'ulteriore accertamento per "scrupolo"

Il sopralluogo nella villetta di Montecassiano

MACERATA – Questa mattina i carabinieri hanno sequestrato il computer che era all’interno del negozio di autoricambi a Macerata e che successivamente sarà oggetto di accertamenti da parte del consulente tecnico della procura Luca Russo. Gli investigatori, così come hanno fatto con telefonini, pc e tablet trovati nella disponibilità dei familiari di Rosina Carsetti, la donna uccisa nella sua villetta di Montecassiano il 24 dicembre scorso, vogliono verificarne il contenuto e appurare se vi siano elementi importanti per le indagini.

Intanto giovedì prossimo (21 gennaio) gli investigatori torneranno nella villetta di via Pertini 31 a Montecassiano, teatro dell’omicidio della casalinga 78enne il pomeriggio della vigilia di Natale, per effettuare un’ispezione dell’infisso che secondo i familiari sarebbe stato forzato dal presunto ladro per entrare nella cucina della villetta dove poi avrebbe ucciso Rosina. L’infisso della portafinestra era stato già oggetto di analisi da parte dei carabinieri della Scientifica di Ancona dopo che, durante un sopralluogo, il legale dei familiari Andrea Netti aveva notato dei segni di effrazione. Ma all’esito di quei rilievi i militari conclusero che i segni analizzati non erano compatibili con un’azione di effrazione. Il procuratore capo Giovanni Giorgio e il sostituto Vincenzo Carusi, però, hanno deciso di effettuare un’ulteriore verifica, per “scrupolo”, e questa volta l’accertamento sarà eseguito dal consulente tecnico Andrea Violoni insieme all’ausiliario Marco Tirabassi. I familiari di Rosina, Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti, tramite i legali Netti e Valentina Romagnoli hanno deciso di nominare un proprio consulente per partecipare all’attività, l’ingegnere Simone Guaitini.

Nei prossimi giorni, ulteriori novità potrebbero emergere dagli accertamenti eseguiti dall’analista forense Luca Russo sui dispositivi già sequestrati agli indagati: telefonini, computer e tablet. Il 4 gennaio scorso la procura aveva conferito l’incarico al consulente concedendogli 60 giorni di tempo per concludere tutte le verifiche, nei prossimi giorni è atteso il deposito di una relazione preliminare.