Cronaca

Omicidio di Rosy Carsetti, i familiari fanno scena muta. Il legale: «Sono molto frastornati»

Interrogatorio per marito, figlia e nipote della vittima, indagati per omicidio. Si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere. Sabato nuovo accesso nella villetta a Montecassiano, il quarto

Enea Simonetti, Enrico Orazi, Arianna Orazi all'uscita dalla caserma dei carabinieri (foto d'archivio)

MACERATA – Dopo un’ora e mezza, il tempo di formalizzare gli interrogatori ai quali hanno scelto di non sottoporsi, tutti e tre, padre, figlia e nipote, sono usciti dalla caserma e sono andati via.

Lo avevano anticipato i loro legali e così è stato: Enrico Orazi, 81 anni, Arianna Orazi, 48, ed Enea Simonetti, 20 anni, questa mattina si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e dopo le formalità di rito hanno lasciato, insieme all’avvocato Valentina Romagnoli, il comando provinciale dei carabinieri a Macerata. Non solo con il pubblico ministero Vincenzo Carusi, ma anche all’uscita i tre hanno tirato dritto verso l’auto di Enea, una Jeep Rubicon nera, senza dire una parola, né sulle pesanti accuse che gli vengono contestate (l’omicidio aggravato della loro familiare, la simulazione di reato e il favoreggiamento), né sul dolore per la perdita della loro parente, Rosina Carsetti, di 78 anni che loro sostengono essere stata uccisa da un rapinatore entrato in casa la sera della vigilia di Natale poco prima delle 19.30.

Enrico Orazi e la figlia Arianna all’uscita dalla caserma

A parlare, per loro, è stato l’avvocato Romagnoli: «Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, si sono tutti e tre avvalsi della facoltà di non rispondere avendo già reso la loro ricostruzione puntualmente la sera dei fatti. Le indagini della procura stanno proseguendo parallelamente alle nostre indagini difensive, quando tutti avremo il quadro più chiaro della situazione valuteremo se ci sono i presupposti per rendere ulteriori dichiarazioni. Allo stato i nostri sono stati molto dettagliati già la sera stessa quindi ritenevamo che non fosse necessario aggiungere altro».

Sul silenzio dei tre familiari dal giorno dell’omicidio di Rosina il legale ha spiegato che: «È una scelta che è stata condivisa con noi difensori. I signori Orazi hanno ritenuto con noi di lasciare a noi qualsiasi dichiarazione, la situazione è delicata prima di tutto dal punto di vista umano, il signor Enrico Orazi su tutti è molto provato anche da un punto di vista fisico e di salute in questi giorni, questa mattina riusciva a malapena a parlare. In questo momento riteniamo che debba essere garantito il massimo rispetto a queste persone che sono state travolte da un lutto e da una vicenda giudiziaria e oggettivamente sono molto frastornati». Sabato nuovo sopralluogo nella villetta di via Pertini 31 a Montecassiano dove è avvenuto il delitto.

Enea Simonetti e la madre Arianna Orazi dopo gli interrogatori