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Osimo, la “Nuova coppa pianisti” si farà. Parola al direttore artistico

Il maestro Gianluca Luisi, ha deciso di confermare il concorso internazionale, tra paure, protocolli e speranze: «Ci proveremo, non senza tante difficoltà»

La platea del teatro "La nuova Fenice"
La platea del teatro "La nuova Fenice"

OSIMO – Il concorso internazionale “Nuova coppa pianisti” che tradizionalmente si tiene a Osimo ogni anno, anche in questo 2020 si farà. Per informazioni sul concorso il bando sarà pubblicato il 5 ottobre sul sito www.nuovacoppapianisti.com.

Il Concorso pianistico internazionale per giovani a categorie si terrà il 6 dicembre, la Nuova coppa pianisti (16-32 anni) il 7 e 8 dicembre, e l’Osimo piano hours festival dal 3 al 9 dello stesso mese, sempre al teatro “La nuova fenice”. I biglietti saranno disponibili nella biglietteria del teatro. Organizzazione Polo music, direttore artistico Gianluca Luisi, vicedirettore ed ufficio stampa Pamela Pinto, direzione associata per gli Usa Cristina Altamura.

Proprio il maestro Luisi traccia una panoramica della situazione attuale. Che cosa è successo in questo 2020 all’arte in generale e alla musica in particolare?

«Il 2020 è il 250esimo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven (Bonn, 16 dicembre 1770). In questo anno speciale, la pandemia ha profondamente ostacolato il mondo intero e ha colpito personalmente quasi tutti, il che è tanto insolito quanto difficile e complesso. Dato che la musica è un linguaggio universale che si estende oltre i confini culturali e linguistici, è il momento in cui dovremmo cercare di consolarci, aiutarci ed incoraggiarci a vicenda e guarire il mondo attraverso il suo potente potere, dice. Le restrizioni al comparto cultura, la chiusura dei teatri e dei maggiori festival durante i mesi del lockdown ed anche in molte stagioni teatrali e concertistiche del 2020-21 in tanti Paesi, le difficoltà e le restrizioni a viaggiare hanno dato allo spettacolo dal vivo un colpo che rischia di essere fatale. I concerti online o gli eventi in streaming non possono replicare l’evento dal vivo, danno spesso un immagine distorta e confusa della realtà».

Ci sono stati altri momenti di difficoltà in passato?

«Il Concorso pianistico di Osimo ed il Festival internazionale avrebbero dovuto coerentemente con la situazione odierna chiudere i battenti e declinare l’edizione 2020 a data da destinarsi. Nel 2011, proprio dopo la crisi finanziaria del 2007 e quella degli spread in Italia, qualcuno mi domandò perché riprendere un concorso pianistico che era oramai interrotto dal 2004 ed aveva smesso di esistere avendo anche l’audacia e l’ambizione di creargli intorno un festival musicale internazionale. Qualcuno prese la mia tenacia come follia perché è considerato folle cercare fondi e sponsor per la cultura in un momento drammatico in cui non si sapeva se l’Europa fosse rimasta unita e se l’Euro (la moneta) si sarebbe frantumato o no sotto il drammatico attacco speculativo e la crisi. Credo fortemente nella cultura e nella musica come valori essenziali che creano le basi per uno sviluppo integrale della persona umana e della società».

Che ruolo riveste la cultura per la società?

«Una società senza cultura e senza musica è di per se una società destinata al declino, senza sogni, senza fantasia e senza futuro. L’arte ci permette di farci domande profonde, chiederci chi siamo individualmente e dove vogliamo andare come società. La cultura non si identifica solo con i grandi eventi o i mega concerti con centinaia di migliaia di persone ma è fatta anche di concerti in sale piccole, con pubblico ridotto, di ambienti intimi dove proporre una serata di musica da camera, come nei salotti dell’Ottocento. Un ripensamento dell’idea del concerto e di come veicolare la buona musica nelle scuole, di favorire i giovani ed aiutare le nuove generazioni di artisti è fondamentale per ricreare un mercato di fruizione della musica, dai costruttori di strumenti agli interpreti, dagli amatori troppo spesso chiamati con la parola sbagliata di “ dilettanti” al pubblico delle sale da concerto che rischiano di diventare sempre più vuote e con un pubblico anziano».

Quindi la Coppa osimana si terrà?

«Ho deciso che anche quest’anno la sfida era una sfida da vincere insieme ai nostri partners ed a tutti gli addetti al lavoro. Ci proveremo, non senza tante difficoltà ma anche con la professionalità e la determinazione che ci contraddistingue».

Confermata anche quest’anno la collaborazione con l’Orchestra Filarmonica marchigiana, artisti affermati e giovani promesse. «Un sentito e doveroso ringraziamento ai partners istituzionali senza i quali l’evento non potrebbe esistere e cioè la Regione Marche, il Comune di Osimo, la Asso, il teatro di Osimo, l’Istituto Campana per l’istruzione permanente, i Lions club e tutti gli sponsors privati ed amici e sostenitori».