OSIMO – In uno dei luoghi simbolo della storia della città di Osimo, il sito archeologico di Montetorto a Casenuove, ristrutturato negli anni e meta di migliaia di turisti, sabato 19 settembre si è inaugurato uno nuovo spazio, un’aula didattica per ascoltare ed apprendere le origini, la storia della villa romana all’epoca sede di produzione di olio e vino, risultata la più importante d’Italia dopo quella di Firenze.
Due gli interventi: un nuovo camminatoio per i visitatori nella zona che allora in epoca romana era magazzino post produzione denominato “Camera dei Dolia” e poi un progetto specifico per la disabilità.
Ad Osimo, città della Lega del filo d’oro, si è potuto prevedere una videoguida lis (nella lingua dei segni italiana) e un modello di ricostruzione 3d dell’area di interesse archeologico. Il sito sarà dotato quindi della videoguida diventando tra i primi siti archeologici del genere ad abbattere le barriere sensoriali dell’udito con un’applicazione specifica. Sviluppata in oltre dieci anni di esperienza e ricerca, è stata personalizzata nella grafica dell’interfaccia e nei contenuti, ottenendo così un valido ausilio per l’abbattimento delle barriere sensoriali per i non udenti per il sito di Montetorto. I testi sono stati opportunamente adattati alla traduzione in lis dalla dottoressa Rosanna Pesce, esperta in allestimenti multimediali e restauro e tradotti in lis da professionisti accreditati all’Ens, l’ente nazionale sordi.
«La presenza della videoguida della villa rustica di Montetorto consente un miglioramento della comunicazione verso il pubblico e una concreta azione sociale e di promozione – spiega il sindaco Simone Pugnaloni -. È suddivisa per menù facilmente navigabili grazie all’interfaccia user friendly. All’ingresso del sito è stata apposta una targa informativa per segnalare la sua presenza all’interno del sito. Garantito quindi l’abbattimento delle barriere sensoriali per i non udenti, consentendo agli stessi la piena fruibilità del sito archeologico».
L’architetto Simone Moretti Giani, utilizzando tutta la documentazione a disposizione (rilievi, planimetrie, foto generali e di dettaglio), ha realizzato poi un modello tridimensionale ricostruttivo del complesso produttivo d’epoca romana. Il modello è stato caratterizzato con tutti i dettagli e si è proceduto al rendering e alla post-produzione in forma di immagine. «Un lavoro di squadra che premia il coordinamento da parte della Sopraintendenza archeologica belli arti e paesaggio Marche e il lavoro specialistico della cooperativa ArcheoLab in collaborazione con la nostra azienda speciale Asso».