SAN SEVERINO – Un uomo di 40 anni di fuori regione e una 32enne della Costa D’Avorio sono accusati di estorsione, sia tentata sia consumata. Secondo l’accusa, tramite profili di donne italiane avrebbero contattato tre uomini (uno di San Severino, uno di Maniago e uno di Udine) su Facebook e li avrebbero indotti a fare delle videochiamate durante le quali i tre uomini si sarebbero denudati. Subito dopo le vittime sarebbero state ricontattate e con la minaccia di pubblicare le registrazioni delle videochiamate, sarebbero state costrette a effettuare ricariche su Poste Pay o bonifici su conti bancari.
I fatti sarebbero avvenuti nel 2021. In base a quanto ricostruito dalla Procura nel primo caso il settempedano per paura di trovare online video in cui appariva senza vestiti avrebbe effettuato due ricariche da 500 e da 495 euro su una carta Poste Pay Evolution intestata e in uso alla 32enne. Il giorno dopo era stato nuovamente contattato e minacciato e a quel punto avrebbe effettuato un bonifico di 5.000 euro verso un conto corrente francese. Il giorno successivo la richiesta salì a 10.000 euro da versare su due conti correnti, ma a quel punto la vittima si rifiutò e non pagò.
La stessa tecnica era stata utilizzata con un uomo di Maniago che avrebbe effettuato bonifici periodici mensili per un valore tra i 600 e i 900 euro sul conto corrente del 40enne. La terza vittima, di Udine, avrebbe invece pagato 2.000 euro versandoli sempre sul conto del 40enne.
Oggi nell’udienza preliminare a carico della coppia dinanzi al gup del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni e al procuratore Giovanni Narbone, il 40enne, difeso dall’avvocato Andrea Cocchini del foro di Pescara, è stato rinviato a giudizio (il processo si aprirà il 14 gennaio 2025) mentre la 32enne ha chiesto di procedere con rito abbreviato e l’udienza è stata rinviata al 6 marzo del prossimo anno. È difesa dall’avvocato Giorgio De Seriis.