MACERATA – Deve rispondere di violenza sessuale un operaio di 35 anni residente in un piccolo comune dell’entroterra maceratese. Secondo l’accusa – oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Rosanna Buccini – l’uomo, nell’inverno del 2015, avrebbe palpeggiato la cognata, all’epoca 16enne, toccandole il sedere.
La vicenda venne alla luce qualche anno fa nell’ambito di un altro procedimento penale sempre a carico del 35enne, anche quella volta accusato di violenza sessuale, ma in quel caso la persona offesa era la sorella minore dell’attuale persona offesa. In quel primo procedimento l’operaio era accusato di aver palpeggiato e compiuto atti sessuali con la sorellina della moglie che all’epoca aveva 14 anni. In quel contesto fu sentita a sommarie informazioni anche la terza sorella – che all’epoca aveva 16 anni – e che agli inquirenti disse di essere stata palpeggiata dall’uomo.
Il primo processo si aprì e si chiuse lo stesso giorno. Il 3 dicembre del 2018, giorno fissato per la prima udienza, i giudici del collegio presieduto da Daniela Bellesi decisero di procedere direttamente alla discussione senza sentire testimoni, il pubblico ministero Stefania Ciccioli ricostruì le contestazioni e chiese la condanna a sei anni. I legali della difesa, gli avvocati Luca Pascucci e Andrea Luzi, evidenziando che quanto raccontato dalla giovane non fosse rispondente al vero chiesero l’assoluzione e il giovane fu assolto. Oggi, dunque, la prima udienza del processo bis. I giudici del collegio hanno calendarizzato le successive udienze fissando la prossima a marzo 2021 per sentire la persona offesa. «Riteniamo – ha dichiarato all’esito dell’udienza l’avvocato Luca Pascucci che con il collega Andrea Luzi difende l’imputato – che sia assolutamente estraneo ad ogni tipo di contestazione, come verrà poi dimostrato nel prosieguo del dibattimento, anche in virtù dell’assoluzione che già ha avuto nel 2018».