Cronaca

Pesarese in carcere in Messico. L’appello: «Fate presto con l’estradizione, condizioni disumane»

Il 61enne era stato preso dall'Interpol lo scorso luglio. Un'amica fa sapere: «In quel penitenziario regna l'insicurezza, sta male«

PESARO – L’appello per una estradizione rapida. Lui è un 61enne pesarese, Mauro Ragnetti, un passato nel rugby, scrittore di libri, ma soprattutto condannato in via definitiva alla pena di 4 anni, 4 mesi e 28 giorni di reclusione.

Si era rifugiato a Puerto Escondido. Preso dall’Interpol, si trova in carcere in Messico. Ma ora un’amica lancia un appello. Chiede di fare in fretta perché le condizioni di detenzione sono “disumane”.

Gli investigatori della Squadra Mobile erano sulle sue tracce sin dal 2020 e avevano avviato una specifica attività investigativa avendo appreso che si era rifugiato all’estero. Rintracciato a fine luglio, era stato arrestato.

L’amica non ci sta e racconta quello che sta succedendo. «Sono una amica di Mauro Ragnetti: è stato arrestato e imprigionato dall’Interpol il 25 luglio a Puerto Escondido, Oaxaca. È stato trasferito nello stato del Chiapas ed è imprigionato nella città di Tapachula, nel Carcere Regionale N° 3 del CERS. Ci ha chiesto di contattarvi per accelerare l’estradizione a causa delle difficili condizioni in cui si trova».

La donna va avanti: «Ci sono molte irregolarità nel processo. Non avrebbe dovuto essere portato in quella prigione. In questo luogo ci sono condizioni disumane, lui è malato, infatti in questo momento è nell’infermeria del penitenziario perché è in cattive condizioni di salute. Gli ho portato dei farmaci che deve assumere perché non sarebbe stato valutato da un medico. All’interno del carcere regna un’insicurezza permanente e verrebbe privato delle sue risorse a causa della sua condizione di italiano. Bisogna fare presto».

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