Cronaca

Pesaro, detenuto appicca il fuoco al materasso: agente della penitenziaria intossicato

Pronto l'intervento dei baschi blu che hanno evitato il peggio per l'intero reparto. «Siamo stanchi, ci sono detenuti psichiatrici difficili da gestire»

Il carcere di Pesaro

PESARO – Detenuto incendia il materasso della cella, disastro sventato alla casa Circondariale di Pesaro, ma agente intossicato. I sindacati di polizia penitenziaria Osapp, Uilpa, Uspp, Fns-Cisl, Fp-Cgil sottolineano: «I detenuti utilizzano dei materassi ignifughi che non prendono fuoco ma se incendiati provocano una densa ed enorme quantità di fumo altamente nocivo e tossico che, come si è verificato sabato 12 febbraio, ha interessato l’intero piano detentivo». Che proseguono: «Solo l’intervento dei poliziotti penitenziari in servizio ha evitato il peggio, i quali prontamente, una volta fatto uscire il detenuto dalla propria camera detentiva, hanno utilizzato l’estintore spegnendo la combustione del materasso. Ad avere la peggio è stato l’agente di polizia penitenziaria in servizio al reparto detentivo, che a causa della grande quantità di fumo altamente tossico inalato durante l’intervento di spegnimento, è dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Pesaro, dove è rimasto tutta la notte in osservazione con la bombola d’ossigeno a causa della notevole presenza di Co2 nel sangue che per poco non costringeva i sanitari ad utilizzare la camera iperbarica per il malcapitato collega, al quale vanno i nostri auguri di pronta guarigione».

Per i baschi blu c’è «una pessima e discutibile gestione dell’Area Sanitaria Penitenziaria da parte dell’Asur Marche
che non riesce a garantire la presenza quotidiana di un medico all’interno del Carcere ormai da diverso tempo, con il rischio di avere tragici e pericolosi epiloghi all’interno dell’Istituto per la mancanza di un medico in caso di un evento critico, come è successo sabato scorso dove non era presente il dottore di turno. Le organizzazioni sindacali evidenziano anche la grave mancanza di personale che costringe da tempo tutto il personale di Polizia Penitenziaria in servizio nell’Istituto Pesarese, a svolgere turni massacranti da otto ore e più. Istituto Penitenziario divenuto, grazie alla discutibile gestione dei detenuti da parte del PRAP di Bologna, ormai ricettacolo di detenuti con gravi problemi psichiatrici di difficile gestione che non è possibile curare, anche per la mancanza di figure professionali adeguatamente preparate oltre all’assenza del semplice medico generico. Pertanto non siamo più disposti a subire questo “gioco al massacro” della polizia penitenziaria e presto ci faremo nuovamente sentire con una serie di manifestazioni e rivendicazioni rivolte ai “SORDI” uffici Superiori Regionali e Centrali».