PESARO – Senza documenti e con il green pass di un’altra persona. Arrestato perché su di lui pendeva un ordine di carcerazione. Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale di Pesaro, nell’ambito di un servizio di controllo economico del territorio e dei controlli predisposti dalla locale Questura sulla corretta osservanza delle norme anti-Covid, hanno eseguito dei riscontri in un bar, in centro città a Pesaro, nei confronti, tra gli altri, di un cittadino extracomunitario di nazionalità egiziana.
Alla richiesta dei finanzieri di esibire la certificazione verde e un valido documento di riconoscimento, la persona controllata ha mostrato dal proprio telefono cellulare soltanto un green pass, dichiarando di non essere in possesso di documenti di riconoscimento. Al fine di procedere ad una prima sommaria identificazione, i finanzieri hanno richiesto alla persona di declinare le proprie generalità e questi ha dichiarato chiamarsi con un nominativo diverso da quello indicato sul green pass.
Non potendo effettuare sul posto ulteriori verifiche circa la reale identità della persona, la stessa è stata accompagnata agli uffici del Comando Provinciale per essere identificata tramite sistema “Afis”. Dai successivi accertamenti è stato rilevato che il cittadino di nazionalità egiziana era in possesso di un green pass valido ma intestato ad altra persona, risultava gravato da numerosi precedenti di polizia e che nei suoi confronti pendeva l’esecuzione di una ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Pesaro.
Dopo le verifiche e le procedure di rito, la persona identificata è stata sanzionata amministrativamente per il mancato possesso del Certificato Verde, denunciata alla locale Procura della Repubblica di Pesaro per i reati previsti dagli articoli 494 (sostituzione di persona) e 495 (falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri) del Codice Penale e portata presso la casa circondariale di Pesaro, in esecuzione del provvedimento di custodia cautelare in carcere.
Le investigazioni rappresentano testimonianza tangibile della costante e trasversale attività svolta dalla Guardia di Finanza nell’ambito della prevenzione e contrasto degli illeciti economico-finanziari, al concorso dell’ordine e della sicurezza pubblica e al contrasto delle fenomenologie illecite connesse all’emergenza da COVID-19.