PESARO – L’ultimo saluto a Luca Cardellini, il 23enne rugbista pesarese che ha perso la vita in un incidente rientrando a casa, all’Apsella di Montelabbate, a Pasqua, nella notte tra sabato e domenica.
I funerali sono stati celebrati nel luogo che più amava: il Teknowool Rugby Park di Muraglia. E i 500 posti sulle tribune non sono stati sufficienti a contenere le oltre mille persone che hanno voluto partecipare alla celebrazione religiosa per rendere l’ultimo saluto.

Le persone sono scese sul prato, lungo tutto il recinto del campo da rugby. A celebrare la messa l’arcivescovo Sandro Salvucci. Silenzio, commozione e compostezza finchè il fratello di Luca, Giacomo, ha chiesto a tutti di rispondere all’ “hip hip per Luca”, ovvero «l’unico modo in cui si possa salutare un giocatore di rugby».
Luca allenava i piccolini del Rugby, i bimbi di 6 anni. Loro c’erano così come i loro genitori, i tantissimi amici e compagni di squadra, ex avversari venuti da tutte le Marche a donare le loro maglie
Monsignor Salvucci ha sottolineato: «Siamo sconvolti dalla paura e ci chiediamo che senso ha la nostra vita e quale futuro ci aspetta, quando tutto sembra finire e nulla riesce a fare breccia nel nostro cuore. Ci vuole un po’ per entrare in nuovo ordine delle cose ha aggiunto per cambiare lo sguardo e la visione su quello che è accaduto e, forse, ci vorrà tanto tempo e il nostro cuore rimarrà sconvolto ancora a lungo, eppure, Luca ha segnato la meta più importante della sua vita, anche se questa partita ai nostri occhi si è interrotta troppo presto, ora gioca il suo terzo tempo dove non ci sono vincitori né vinti».