Pesaro

Pesaro, è morto Roberto Biagiotti: avvocato e consigliere comunale. Lutto profondo in città

Lottava contro una malattia che lo ha portato via in pochi mesi. Lascia la moglie e un bambino di due anni

Roberto Biagiotti

PESARO – E’ morto Roberto Biagiotti, 40 anni, avvocato, consigliere comunale. Lascia la moglie, sposata poche settimane fa e un bambino di soli due anni.

Appassionato di equitazione e della natura Biagiotti ha combattuto strenuamente con una malattia che non gli ha dato scampo. 

Dal 2004 al 2009 è stato Consigliere di Circoscrizione presso le colline e i castelli, nelle file di Alleanza Nazionale. Dal 2009 al 2014 è stato in consiglio comunale nelle fila del PDL. Nel 2019 è stato rieletto nelle file della Lega. Poi il passaggio al Gruppo Misto di maggioranza. Tante le battaglie politiche per una Pesaro migliore, la città che amava.

Il sindaco Matteo Ricci lo ricorda così: «Ci siamo trovati a volte su fronti diversi, a volte insieme, ma sempre nell’interesse della città e dei suoi cittadini. Amministratore combattivo ed entusiasta, un padre attento. Oggi la tua prematura scomparsa ci lascia senza parole. Ciao Roberto, Pesaro non ti dimenticherà. Un abbraccio alla sua famiglia».

Il vicesindaco Daniele Vimini è atterrito dalla notizia. «Ciao Roberto, non ci sono parole. Voglio pensare al tuo entusiasmo e al vedere lontano, anche con tante idee per Pesaro 2024 a cui non ti è stata data la possibilità di lavorare direttamente, ma che porteremo avanti nel tuo nome. Un abbraccio forte e sentite condoglianze alla famiglia».

Il segretario del Pd Giampiero Bellucci: «Sapevamo della tua malattia che in pochi mesi ti ha piegato, ma sapevamo anche della tua forza e della tua speranza che ci lasci come consegna per ciascuno e per la nostra città che hai amato e servito in consiglio comunale. Ciao Roberto, vicini ai tuoi cari».

Dario Andreolli, consigliere Lega: «Ho ripensato a questi ultimi 20 anni. La circoscrizione, il consiglio dei giovani, il consiglio comunale. Arrabbiature (in quantità), gioie, abbracci, delusioni, vittorie. Le cene a Cantiano, l’odore della colla dei manifesti attaccati di notte, le camminate a distribuire i volantini, i viaggi con Anci. Il tuo sorriso felice quando parlavi delle cose che amavi fare. Il tuo essere, talvolta, burbero e scontroso. Il tuo entusiasmo nello stare insieme, in compagnia, in amicizia. La tua immensa generosità. La tua testardaggine. Sei la persona più tenace che io abbia mai conosciuto e lo hai dimostrato anche in queste settimane quando hai lottato fino in fondo, con una tempra ineguagliabile, senza mai arrenderti. Guardando sempre avanti. Il mio pensiero alla tua famiglia e al piccolo Niccolò Alberto, il tuo capolavoro. Mi mancherai».

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