PESARO – La disperazione di una madre. Nuova udienza in corte d’assise per il processo che vede imputato il 30enne Micael Alessandrini, reo confesso dell’omicidio del 27enne, ucciso con 23 coltellate il 20 febbraio 2022 nella sua abitazione di via Gavelli.
Mamma Laura ha detto in aula: «Pier era generoso, rispettoso, grande lavoratore e con una sensibilità particolare». Poi il focus su Micael. «Lo aveva conosciuto quando erano ragazzini, gli aveva aperto le porte per un senso di tenerezza perché Micael veniva allontanato da tutti: raccontava grosse panzane. Diceva che era stato rapito dagli Ufo e gli avevano impiantato un microchip, oltre ad altre storie inverosimili. Raccontava balle ma non lo potevo associare ad un assassino. Sapere che l’ultima cosa che ha visto Pierpaolo era una persona a cui voleva bene è un pensiero che mi strazia». Laura chiede giustizia. «Non ho più un figlio e la mia vita non andrà mai più bene. Sopravvivere alla morte di un figlio è la cosa più schifosa che c’è, non riesco ad accettarlo. Vado due volte al giorno al cimitero da Pier». Laura aveva scritto una lettera al procuratore in chiude giustizia. Poi ha consegnato alla corte un quaderno di poesie scritte da Pierpaolo. La madre ha ribadito: «Voglio l’ergastolo, la nostra famiglia ha già avuto una sentenza di ergastolo il 20 febbraio con la morte di Pier».
Il fratello Gianmarco ha ripercorso quei momenti del 21 febbraio. «Conoscevo Michael, era particolare: faceva discorsi strani e poco credibili ma mio fratello era buono e lo aiutava perché era solo. Ma non avevo sensazioni di pericolo».
Pesaro, omicidio Panzieri, la madre in aula: «Mio figlio voleva bene a Micael, questo è straziante»
Mamma Laura ha ripercorso l'amicizia tra il figlio e il killer. «Chiediamo l'ergastolo, noi condannati da quel 20 febbraio». Il fatto accaduto a Pesaro nel 2022