PORTO RECANATI – Tutto era partito dalla segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato ripetutamente la presenza di acque spesso putride e maleodoranti nel tratto portorecanatese del torrente “Fosso della Vena” che scorre nei pressi del maxi complesso residenziale multietnico Hotel House.
Da lì erano stati avviati mirati accertamenti da parte dei militari della Stazione carabinieri Forestale di Recanati che in questi giorni hanno portato a termine le attività d’indagine.
Inizialmente, per risalire all’origine del presunto inquinamento, i carabinieri Forestali si erano avvalsi della collaborazione del Dipartimento Provinciale di Macerata del Servizio Arpam, così dopo diversi sopralluoghi, accertamenti tecnici e campionamenti, dalle analisi chimiche era emerso che l’anomalia derivava da acque reflue di natura urbana e/o domestica non adeguatamente trattate. Erano stati trovati, infatti, elevati valori di ammoniaca e del batterio Escherichia coli, fino a 2.400 volte oltre il limite stabilito per legge.
Contestualmente ai prelievi sono state eseguite ulteriori verifiche sulla regolarità del sistema di smaltimento delle acque reflue dell’Hotel House, dalle quali è stato appurato come le acque reflue domestiche del complesso immobiliare non venissero correttamente convogliate nella linea fognaria delle “acque nere”, bensì andassero direttamente a confluire nella linea fognaria delle acque bianche meteoriche che si immette nel Fosso della Vena e di seguito nel Laghetto Volpini. Per gli inquirenti la dannosa contaminazione sarebbe avvenuta probabilmente a causa di un’errata manutenzione del sistema fognario presente all’interno dell’immobile, che per l’elevato numero di residenti produce un notevole apporto di acque nere.
Sulla base di quanto emerso dagli accertamenti, sono state denunciate a piede libero all’autorità giudiziaria competente due professioniste che hanno ricoperto l’incarico di amministratore di condominio dell’Hotel House dal 2017 ad oggi. Sono state contestate le violazioni di legge per inquinamento ambientale e deturpamento di acque pubbliche. Inoltre all’attuale amministratore del complesso edilizio è stata contestata una sanzione amministrativa il cui importo sarà determinato dall’autorità amministrativa competente tra un minimo di 6.000 ed un massimo di 60.000 euro.