MACERATA – Incide il proprio nome sulla macchina dell’ex fidanzato, 43enne condannata a otto mesi di reclusione per danneggiamento. La firma sulla “scena del crimine” ha agevolato non poco gli inquirenti nell’individuazione dell’autore, in questo caso autrice, del reato. La vicenda risale al 1° luglio del 2016 quando la donna, di Corridonia, è salita a bordo della propria auto ed è arrivata fino a Potenza Picena dove viveva l’uomo con cui aveva avuto una relazione sentimentale poi arrivata al capolinea.
E quando la 43enne ha raggiunto l’abitazione dell’ex, di notte, ha individuato l’auto, una Volvo V50, ha preso un oggetto metallico appuntito e ha vergato longitudinalmente il proprio nome di battesimo insieme ad altri graffi. Il tempo di scoprirli e la mattina del giorno seguente l’uomo era già nella caserma dei carabinieri per sporgere denuncia. Ai militari l’ex ha riferito tutto l’antefatto: per un periodo di tempo era stato legato sentimentalmente a una donna di nome Daiana, poi però la relazione era finita e per lui quella era diventata una storia chiusa.
Nelle due settimane precedenti al danneggiamento, a suo dire, avrebbe ricevuto molti messaggi da parte della ex, alcuni dei quali facevano riferimento ad esplicite minacce di danneggiamenti alla sua auto. La sera dell’1 luglio, pochi minuti prima delle 23, l’uomo era arrivato a casa, aveva parcheggiato l’auto nell’area condominiale dove abita ed era salito nel suo appartamento. Dopo qualche minuto era uscito in balcone e aveva notato l’auto della ex. Intimorito dai messaggi ricevuti era sceso in fretta e furia per controllare la propria macchina, lì accanto c’era la donna che gli aveva detto di aver bisogno di parlare con lui, quindi erano saliti in casa, avevano parlato, lui l’aveva accompagnata fino al parcheggio e poi lei era andata via e lui era tornato in casa.
Dopo qualche minuto però l’uomo aveva sentito il rumore di un’auto, si era affacciato e aveva visto di nuovo l’auto della ex, era sceso nuovamente al parcheggio e in quel momento aveva trovato le fiancate dell’auto completamente graffiate in senso longitudinale e alcuni dei graffi andavano a comporre il nome “Daiana”. La donna è finita sotto processo per danneggiamenti e oggi in Tribunale a Macerata il procedimento è stato discusso. Il pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha chiesto e ottenuto dal giudice Paolo Properzi la condanna a otto mesi di reclusione e la sospensione condizionale della pena subordinata al pagamento del danno alla persona offesa che dovrà essere effettuato entro sei mesi dal passaggio in giudicato della sentenza.