Cronaca

«Pronto è l’ufficio postale, ha problemi al conto», e gli spilla 5mila euro: scoperto giro di truffe online

I carabinieri della Compagnia di Ancona hanno denunciato quattro persone. I consigli dell’Arma per non cadere nelle trappole

ANCONA – Si finge un operatore delle Poste e con la scusa che c’erano problemi all’accesso al conto gli spilla 5mila euro. Questa ed altre truffe via rete sono state scoperte dai carabinieri della Compagnia di Ancona che hanno denunciato quattro persone tra i 25 e i 58 anni.

Le attività di indagine condotte dagli uomini dell’Arma hanno consentito di individuare soggetti che, simulando di essere degli affidabili venditori – o acquirenti – di prodotti su siti di e-commerce, si sono poi rivelati degli abili truffatori, in grado di spillare anche ingenti quantitativi di denaro alle ignare controparti.

L’evento più grave è stato quello che ha portato alla denuncia in stato di libertà di un 25enne napoletano: il giovane, dopo aver contattato telefonicamente un 28enne del posto fingendo di essere un operatore delle Poste Italiane, era riuscito a convincerlo del fatto che fossero presenti dei problemi nell’accesso al servizio di internet banking del suo conto BancoPosta e, quindi, a farsi comunicare le sue credenziali con la scusa di dover eseguire delle verifiche. Il malcapitato ha così seguito le indicazioni fornitegli dall’interlocutore ma ben presto si è reso conto di essere caduto in un tranello: subito dopo aver chiuso la conversazione, egli ha proceduto a controllare il proprio conto corrente, scoprendo che, nel frattempo, gli era stata sottratta buona parte dei risparmi accumulati nel tempo, ovvero ben 4.900 Euro.

In un altro caso, sempre denunciato, un 40enne pakistano residente nel capoluogo partenopeo ha posto in essere la più classica delle truffe: aveva pubblicato un annuncio di vendita di un autoveicolo Fiat Panda su di un famosissimo sito che aveva destato l’interesse di un 43enne anconetano. Dopo aver perfezionato i dettagli della vendita il 40enne aveva chiesto alla controparte il versamento, a titolo di caparra, di circa 500 euro, subito eseguito dall’acquirente. Qui però c’è stata l’amara sorpresa: una volta incassata la somma, infatti, il 40enne si è reso irreperibile, facendo perdere le proprie tracce, e solo a questo punto la vittima ha realizzato di essere stata ingannata e truffata. Aveva pagato ma non aveva avuto l’auto. 

La stessa metodologia è stata adottata anche da un 58enne napoletano ma, a cadere in trappola, è stata una 27enne falconarese che, interessata all’acquisto di una PlayStation 4 posta in vendita su di un noto sito, aveva versato all’uomo, a titolo di pagamento, la somma di 170 euro. Anche in questo caso tuttavia il venditore, una volta ricevuto il danaro, era sparito nel nulla senza procedere alla consegna materiale del bene.

Un’altra denuncia è scattata poi per un 50enne torinese che, dopo aver visto un’inserzione pubblicata da una 36enne anconetana, sempre su di un noto portale, relativa alla vendita di una caldaia, si era messo in contatto con lei, mostrandosi particolarmente interessato all’acquisto. Al momento del pagamento l’uomo ha chiesto alla donna di recarsi al Postamat per poter eseguire l’operazione ma, a questo punto, è stata attuata la tecnica del cosiddetto postagiro: la vittima, seguendo le indicazioni ricevute, ha così eseguito, a sua insaputa, un accredito di circa 250 euro sulla carta PostePay del malfattore, rendendosi conto solo dopo di essere stata truffata.

I consigli per evitare truffe online

I carabinieri, alla luce della frequenza con cui si verificano questa tipologia di truffe e della diversità delle fasce di età delle vittime, avvisano che l’invito a recarsi presso uno sportello bancomat delle Poste Italiane o di istituti di credito per ricevere il pagamento deve essere considerato certamente un primo campanello d’allarme. Mentre è allo sportello, infatti, il venditore riceve generalmente una chiamata con cui il finto acquirente gli fornisce le seguenti, specifiche indicazioni:

1.     Inserire la tessera bancomat:

2.     Selezionare il circuito di pagamento;

3.     Selezionare ricarica.

È proprio in questo momento che il malfattore comunica all’ignara vittima un numero – che viene spacciato per numero d’ordine del prodotto che intende acquistare ma che in realtà corrisponde al numero della propria carta prepagata, solitamente una PostePay – e lo invita dunque ad inserire l’importo e a confermare il pagamento.

Se dovessero verificarsi le circostanze sopra descritte, realizzando dunque di essere rimasti vittima di una truffa, è sempre necessario rivolgersi alla più vicina Stazione dell’Arma dei Carabinieri e denunciare immediatamente l’accaduto.