JESI – Hanno commesso una violenta rapina ai danni di un anziano jesino solo per ottenere denaro facile da giocare alle slot. Il fatto è avvenuto il maggio scorso, ma in questi giorni gli agenti del Commissariato di polizia di Jesi hanno chiuso il cerchio attorno ai due responsabili, due ventiduenni l’uno nordafricano e l’altro italiano, operai con lavoretti saltuari, che sono stati denunciati in concorso per rapina pluriaggravata – in quanto commessa da più persone – e in danno di una persona ultrasessantacinquenne. Contestato anche il reato di lesioni aggravate, per eseguire un reato ancora più grave, quello appunto della rapina.
I fatti
Era una sera di maggio e la vittima, transitando lungo via Gallodoro, all’altezza del parco commerciale Coop, ha notato un giovane fermo in mezzo alla strada e per non investirlo, è stato costretto a fermarsi. A quel punto, l’anziano è sceso dall’auto e ha chiesto al ragazzo il perché di quella condotta così pericolosa, che avrebbe messo a rischio lui stesso in primis. Ma il giovane ha avuto una reazione scomposta: ha sferrato un violento pugno alla spalla sinistra facendo cadere al suolo l’anziano che, paralizzato dal dolore e dalla paura di conseguenze peggiori, è rimasto a terra. Ha però notato che si stava avvicinando ad alta velocità una vettura che si fermava proprio vicino a loro. A quel punto, sebbene frastornato e sotto choc, ha udito una voce maschile che invitava il suo aggressore ad “accelerare” per non correre il rischio che la targa della loro auto venisse memorizzata o fotografata. A quel punto, l’aggressore con un violento strattone ha girato il malcapitato in posizione prona schiacciandogli il volto a terra e con un gesto repentino ha estratto il portafogli che l’uomo teneva nella tasca posteriore dei pantaloni. È dunque salito a bordo dell’auto del complice e sgommando, si sono volatilizzati.
La vittima, dolorante, si è recata presso il Commissariato e ha denunciato quanto gli era appena accaduto. Gli agenti lo hanno accompagnato al Pronto soccorso dove è stato visitato e medicato delle percosse ricevute al costato, al collo e alla spalla sinistra. Per lui, una prognosi di sette giorni. Sono quindi scattate le indagini, condotte nel massimo riserbo. I poliziotti del vice questore Mario Sica – sotto l’attento coordinamento della Procura di Ancona – hanno setacciato le telecamere della zona e sulla scorta delle dichiarazioni rese dalla vittima, hanno avviato anche servizi di appostamento nelle zone immediatamente adiacenti al luogo della rapina. E qualche giorno dopo, la stessa auto in uso ai rapinatori è stata avvistata davanti a una nota sala giochi della zona. L’ipotesi, dunque, è che avessero commesso la rapina per giocare alle slot machines. Nel corso delle successive indagini è emerso che i due erano frequentatori abituali della sala giochi, dove si recavano sempre nel tardo pomeriggio, puntando denaro.
Dalle comparazioni fotografiche dei due uomini e della macchina, gli agenti sono risaliti alla loro identità: si tratta di due operai, 22enni, residenti in Vallesina e con precedenti specifici per reati contro il patrimonio e la persona. Il Pm titolare dell’indagine ha emesso dei decreti di perquisizione in casa dei due dai quali sono emersi oggetti ritenuti pertinenti al fatto. Sono dunque stati denunciati.