Cronaca

Recanati, stalking alla figlia per la sua relazione con un italiano: condannato

Quattro mesi in continuazione con una precedente condanna a due anni e quattro mesi. Assolta la madre accusata anche lei di atti persecutori

Il tribunale di Macerata

RECANATI – Padre e madre, entrambi originari di un Paese dell’Europa dell’Est, erano accusati di stalking nei confronti della figlia e del suo compagno italiano, il primo è stato condannato, la seconda assolta. Lo ha deciso oggi il giudice del Tribunale di Macerata Daniela Bellesi che ha condannato l’imputato, un 60enne straniero, a quattro mesi di reclusione in continuazione con una precedente condanna a due anni e quattro mesi per maltrattamenti in famiglia sempre nei confronti della figlia.

Entrambi i genitori erano accusati di aver perseguitato il fidanzato della figlia pedinandolo e facendogli appostamenti fin dove lui lavorava. Entrambi erano accusati anche di atti persecutori nei confronti della figlia: una volta l’avrebbero chiamata dicendole che per 300 o 400 euro si ammazzava una persona. «La faccenda andrà a finire male», sarebbe stata una minaccia, e poi più esplicitamente alla figlia avrebbero detto che: «Viva o morta doveva tornare a casa». Nel corso del processo la figlia raccontò di mesi di persecuzioni subite dai genitori che non volevano che lei frequentasse un ragazzo italiano e che in ogni modo avrebbero cercato di opporsi a quella relazione, anche quando lei, maggiorenne, aveva deciso di lasciare la casa di famiglia per vivere la propria vita insieme al suo compagno. «So che ad agosto del 2018 – aveva raccontato in aula – i miei genitori erano andati nel loro Paese di origine ed erano stati anche da dei maghi per cercare di interrompere la relazione che avevo e che tutt’ora ho con il mio compagno».

Oggi il pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha chiesto per entrambi i genitori la condanna, il giudice Bellesi ha assolto la madre e ha condannato il padre a quattro mesi in continuazione con una precedente condanna a due anni e quattro mesi, arrivando così alla pena complessiva di due anni e otto mesi. L’uomo è stato condannato anche a pagare una provvisionale di 3.000 euro. I due imputati sono difesi dall’avvocato Benedetta Tomassoni, mentre la figlia è parte civile con l’avvocato Paolo Tartuferi.