AOSTA – È stato recuperato qualche minuto prima delle 17 il corpo senza vita del giovane di Camerino Daniele Catorci. Il 27enne, spinto dalla sua passione per l’alpinismo, aveva deciso di passare dei giorni insieme al compagno di cordata in Valle d’Aosta, sul Gran Paradiso ma proprio qui ha trovato la morte. Stava attraversando un crepaccio coperto dalla neve quando il manto ha ceduto ed è precipitato per oltre 30 metri; le speranze di trovare in vita Catorci erano apparse sin da subito vane e purtroppo l’ufficialità della notizia è arrivata qualche minuto fa con il recupero del corpo del giovane.
Catorci, figlio di due professori universitari di Unicam, era partito alle prime luci dell’alba di sabato 27 dal rifugio Federico Chabod per raggiungere la parete nord del Gran Paradiso, in Valle d’Aosta. Era con il suo compagno di cordata, un 28enne di Monte San Giusto, Saša Polimanti, a circa 3400 metri e si stava dirigendo verso la vetta del Gran Paradiso quando a un certo punto la neve che era sotto ai suoi piedi ha ceduto. Sotto purtroppo c’era il crepaccio e Catorci ha fatto un volo nel vuoto di circa 30 metri.
Polimanti aveva tentato di trattenere la corda del compagno ma invano. Alle 5:30 sono scattati i soccorsi e gli uomini del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di Finanza hanno raggiunto il luogo dell’accaduto; le operazioni si erano però concluse nella tarda mattinata di sabato con esito negativo a causa delle condizioni atmosferiche che mettevano a rischio la vita dei soccorritori stessi.
Ieri il Soccorso Alpino, che ha lavorato in condizioni di difficoltà e di pericolo estremo dovuti alla profondità del crepaccio, al rischio di crolli di ghiaccio e neve e alla strettezza (circa 40 metri) del crepaccio, ha continuato il recupero per oltre 11 ore ma purtroppo anche in questo caso non erano riusciti a raggiungere il 27enne di Camerino, fino alle 17 di questo pomeriggio quando il corpo senza vita di Catorci – che si era laureato poco tempo fa in chimica all’Università di Camerino e viveva a Trento dove svolgeva un dottorato di ricerca – è stato recuperato. Il corpo del giovane verrà ora trasferito presso l’obitorio di Courmayeur per il riconoscimento.
Sotto choc il suo compagno di cordata che è ricoverato all’ospedale “Parini” di Aosta a causa di un problema alla mano ed è assistito, oltre che dal personale medico, anche dagli psicologi. Una comunità in lutto quella di Camerino che ha atteso con ansia di conoscere le sorti dell’alpinista 27enne e che si è stretta intorno a mamma Paola e papà Andrea che hanno raggiunto sabato la Valle d’Aosta.
Il sindaco e l’amministrazione comunale hanno espresso le più sincere condoglianze ai genitori del 27enne camerte e il sindaco Sandro Sborgia, interpretando il comune sentimento della popolazione, ha proclameto il lutto cittadino in segno di profondo rispetto e di sentito cordoglio. «È un momento che viviamo con grande rispetto, c’è poco da dire – ha detto il primo cittadino –, per cui non possiamo fare altro che stringerci al dolore dei familiari. Siamo costernati e disorientati davanti alla tragedia che è successa e siamo tutti vicini alla famiglia».