Cronaca

Sarnano, furti di rame nei centri terremotati: arrestati due fratelli campani

Sono 46 i colpi messi a segno in sette mesi a Sarnano, Visso, Serravalle di Chienti, Monte Cavallo, Muccia, Belforte del Chienti, Fiastra e Valfornace per un totale di 70 quintali. Valore 50.000 euro

SARNANO – Furto aggravato, autoriciclaggio in concorso e trasporto di rifiuti non pericolosi senza la prescritta autorizzazione, sono i reati contestati a vario titolo a due fratelli residenti in provincia di Benevento e già noti alle forze dell’ordine. I due sono stati arrestati a Sarnano dai carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Tolentino guidata dal maggiore Giulia Maggi che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Macerata con la quale il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Il maggiore Giulia Maggi

Le indagini a loro carico erano partite a novembre 2023 quando i carabinieri di Sarnano, dopo aver accertato un ingente furto di discendenti in rame ad una struttura ricettiva del luogo chiusa momentaneamente per alcuni interventi di ristrutturazione, hanno avviato una serie di attività investigative che in breve tempo hanno consentito, non solo di accertare la presenza in quell’area di due fratelli originari della provincia di Benevento, già noti per reati contro la persona e il patrimonio, ma anche di raccogliere elementi indiziari a loro carico.
Nello specifico i militari hanno accertato che pochi giorni prima del furto i due fratelli si erano presentati al proprietario della struttura chiedendo informazioni sulla possibilità di affittarne un’ala per ospitare gli operai della loro impresa edile impegnata in alcuni interventi di ristrutturazione nel cratere del sisma del 2016. Nei giorni successivi al furto i due si erano recati in un centro di raccolta di rifiuti metallici della zona dove avevano conferito in più battute circa 700 chili del prezioso metallo ottenendo in cambio circa 3.000 euro.

Nell’area colpita dal sisma però si erano verificati altri furti di discendenti in rame, tutti consumati con lo stesso modus operandi in abitazioni isolate, e i carabinieri avevano chiesto e ottenuto dalla Procura di installare un dispositivo di radiolocalizzazione satellitare sulle auto in uso ai fratelli. Nei giorni successivi, con il sistema Gps, sono stati eseguiti diversi servizi di pedinamento che hanno infine consentito di verificare con certezza che i due fratelli, finiti i lavori nei loro cantieri, effettuavano sopralluoghi in montagna nei piccoli centri disabitati dopo il terremoto. Durante uno di questi pedinamenti, uno degli indagati è stato controllato a Belforte del Chienti e nella sua auto sono stati rinvenuti circa 100 chili di materiali ferrosi. L’uomo era stato quindi deferito per ricettazione, per illecito trasporto di rifiuti speciali e anche per guida senza patente e rifiuto di sottoporsi al test antidroga, dopo che erano state rinvenute alcune dosi di stupefacente nella sua disponibilità.

Il capitano Angelo Faraca

Anche la Compagnia di Camerino, guidata dal capitano Angelo Faraca, indagando su furti analoghi, ha accertato la presenza in zona delle stesse persone in occasione del furto di materiali ferrosi compiuto a novembre 2023 nel cimitero della frazione Cupi di Visso.
Anche i militari camerti hanno riscontrato il tentativo dei fratelli di vendere il rame ad una ditta della provincia di Ancona. Nel mese di gennaio scorso i due sono stati denunciati dalla Compagnia di Camerino, dopo che erano stati fermati in località Frontillo del comune di Valfornace, mentre erano intenti a recuperare le grondaie di una chiesa e di tre abitazioni.

L’analisi dei dati del traffico telefonico e telematico generati dai cellulari degli indagati e le informazioni fornite dai sistemi di radiolocalizzazione satellitare installati sulle auto a loro in uso, hanno collocato i fratelli nei luoghi dove i furti erano avvenuti. Le convergenti indagini condotte dai militari delle due Compagnie hanno quindi permesso di attribuire ai due fratelli campani 46 episodi delittuosi per i furti di discendenti e grondaie in abitazioni private e cimiteri, commessi dal mese di ottobre 2023 al mese di maggio del 2024, nei comuni di Sarnano, Visso, Serravalle di Chienti, Monte Cavallo, Muccia, Belforte del Chienti, Fiastra e Valfornace. La quantità complessiva di rame trafugato è di circa 70 quintali per un valore di oltre 50mila euro. Ai fratelli è stato contestato anche il reato di autoriciclaggio del rame in ditte di smaltimento di rifiuti poste in provincia di Caserta, Ancona e Fermo, oltre al reato ambientale di trasporto di materiale senza la prescritta autorizzazione.
Alla luce degli esiti dell’indagine, il gip del Tribunale di Macerata ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, disponendo l’arresto dei due indagati e la loro traduzione al carcere di Montacuto ad Ancona.

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